VOCE
CORONAVIRUS IN POLESINE
25.04.2020 - 10:35
ROVIGO - L’Italia del lavoro si sta preparando alla fatidica Fase 2 e chiede di poter tornare a produrre in sicurezza e nel rispetto delle regole, per garantire la ripresa economica del nostro Paese. "E’ necessario attivarsi fin d’ora per la rigorosa applicazione dei protocolli che garantiscono la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici negli ambienti di lavoro, anche attraverso una capillare distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, che devono essere messi a disposizione di tutti, in tutte le aree del Paese, e a prezzi calmierati. Il nostro sindacato è impegnato sul territorio in tutte le realtà produttive per monitorare il rispetto delle regole. Rispetto che va supportato anche attraverso un controllo severo sul prezzo di mascherine e guanti, i cui aumenti ingiustificati vanno rapidamente individuati e sanzionati. Ma per una vera ripresa non possiamo limitarci alla dimensione produttiva in senso stretto, comunque essenziale e urgente. Non ci sarà una vera ripresa se le persone anziane saranno dimenticate a casa loro, come sta letteralmente rischiando di accadere". Comincia con queste parole l'intervento di Stefania Botton per la Cisl scuola.
"Soprattutto se si tratta di persone sole, sulle quali l’isolamento rischia di avere conseguenze deleterie dal punto di vista psicologico e fisico. Tutti i più recenti studi concordano nell’affermare che la solitudine per le persone anziane è più pericolosa del fumo di sigaretta e che la sedentarietà è una delle fonti principali di decadimento fisico e mentale. Senza contare il ruolo fondamentale che i nonni hanno nella gestione dei nipoti, in un impegno che va ben al di là del semplice accudimento e che investe un sistema relazionale e affettivo unico nello sviluppo dei bambini. E’ importante che, pur con tutte le accortezze, anche le persone anziane abbiano la possibilità di ricominciare ad avere una vita familiare e sociale. I bambini e i ragazzi hanno però bisogno di stare anche con i loro coetanei. Dal momento in cui ricominceranno le attività produttive i genitori non avranno più nessuno a cui lasciare loro figli. Pertanto una pianificazione attenta per una progressiva apertura anche delle scuole, con orari scaglionati per fasce d'età, con una diversa organizzazione degli spazi e con regole nuove per la tutela della sicurezza di tutti dovrà essere pensata al più presto. Gli aspetti da definire sono numerosi e coinvolgono anche altri settori, come ad esempio i trasporti, che vanno definiti a livello locale. La Cisl ha predisposto un documento dettagliato sull’argomento che sarà presentato al governo. Nel frattempo è urgente avviare una riflessione con le amministrazioni locali e i singoli istituti, per aiutarli a fare le scelte migliori. Da questo punto di vista è apprezzabile il lavoro che si sta realizzando in Veneto con l'istituzione di un tavolo regionale per pianificare una graduale riapertura delle scuole dell'infanzia".
"Occorre vigilare affinché vengano rispettate tutte le condizioni per riprendere la vita di comunità senza mettere a rischio la salute e la sicurezza sia dei bambini e delle loro famiglie che dei lavoratori, individuando le soluzioni migliori per garantire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle famiglie oltre ai bisogni educativi e di socializzazione. Ridando alla scuola, con modalità operative che non potranno certamente essere le stesse di prima, quella dimensione di comunità che rappresenta la sua principale e insostituibile vocazione".
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