VOCE
CORONAVIRUS IN VENETO
31.05.2020 - 19:21
Luca Zaia
VENETO - La Grecia cambia idea e apre agli arrivi anche dall’Italia, dopo l’emergenza da Coronavirus. Passato l’annuncio di frontiere chiuse dal 15 giugno, con l’ok all’accesso solo per 29 paesi – Italia esclusa – e le conseguenti proteste anche attraverso il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, questa mattina, 31 maggio, un po’ a sorpresa è apparso un annuncio sul sito dell’ambasciata greca a Roma che rivede significativamente le regole.
Ma parlare di frontiere aperte non è il termine più corretto. O, almeno, non lo è per gli abitanti di quattro regioni d'Italia. Veneto compreso. Il documento della Grecia, infatti, prevede che dal primo al 15 giugno, i voli internazionali arriveranno solo ad Atene, e tutti i visitatori in arrivo dovranno essere sottoposti ad un test. Dovranno fermarsi nel paese almeno una notte, in un albergo scelto dal governo. Anche se il test è negativo, chi arriva deve stare in auto quarantena per una settimana, 14 giorni se il test è positivo. Dal 15 giugno al 30 giugno i voli internazionali saranno ammessi sia ad Atene sia a Salonicco. Per chi arriva da aree considerate non a rischio ci sono dei test a campione. Per le aree a rischio (in Italia sono gli aeroporti di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto) tutti i passeggeri vengono sottoposti a test,con la procedura di cui sopra: anche in questa fase c’è la notte in albergo designato dal governo. Se il test è negativo, il passeggero si mette in auto- quarantena per 7 giorni. Se il test è positivo, il passeggero viene messo in quarantena sotto controllo per 14 giorni. Dal primo luglio in poi, Voli internazionali ammessi in tutti gli aeroporti di Grecia. I visitatori sono sottoposti a test a campione. Il governo specifica che potrebbero esserci ulteriori restrizioni ma per ora non se ne parla. Gli arrivi via mare saranno consentiti dal 1° luglio.
"La Grecia che mette al bando il Veneto mi pare allucinante. Mi chiedo cosa pensino i loro operatori, sono i nostri turisti che vanno lì. Sappiano che non ci vedono più - commenta il governatore Luca Zaia - Esperti di sanità quelli della Grecia? Siamo a disposizione della comunità greca in maniera costruttiva per mostrare le ‘carte’. Se poi vogliono anche, chiamiamo il prof Crisanti, per fare un giro di tamponi a casa loro".
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