VOCE
CASTELMASSA
31.05.2020 - 09:43
CASTELMASSA - Riportare il Teatro Cotogni all’antico splendore. Questo è l’obiettivo dell’amministrazione comunale di Castelmassa, guidata dal sindaco Luigi Petrella, che ha ripreso in mano la struttura, gravemente danneggiata dopo il terremoto del 2012. Un sisma che, negli anni, ha portato alla chiusura dello storico teatro. Furono due, allora, le scosse che allora fecero tremare la terra: la prima il 20 maggio, la seconda il 29 maggio.
In effetti, il Cotogni inizialmente non presentava danni rilevanti: si potevano vedere delle semplici cavillature che non destavano preoccupazione. Si trattava di piccole crepe, microfessurazioni che non parevano significative. Solo nei mesi e negli anni successivi si sono create delle pericolose crepe, soprattutto a seguito delle scosse di assestamento. A quel punto, dopo aver verificato la situazione con il parere dei tecnici, l’amministrazione prese la decisione di dichiarare inagibile la struttura, per evidenti ragioni di sicurezza. Con ordinanza del sindaco Eugenio Boschini, datata 6 agosto del 2018, il Cotogni fu chiuso per inagibilità. Da allora, l’impegno per mettere mano alla struttura tanto cara ai massesi e riaprirla. Anche perché negli anni il Cotogni era diventato un punto di riferimento per gli amanti del teatro, grazie ad una stagione molto ricca e interessante, organizzata con Arteven, società della Regione Veneto. La stagione andava così bene che, prima della chiusura, nel corso dell’ultimo anno, già solo con gli abbonamenti si erano completati i posti a sedere. La stagione teatrale non si è fermata comunque: nelle annate 2018-2019 e 2019-2020, gli spettacoli sono continuati nella zona del mercato coperto.
I lavori di sistemazione dei danni per il sisma e miglioramento sono partiti all’inizio di quest’anno, a gennaio. Ovviamente non si prevedeva quello che sarebbe successo, ovvero lo stop a causa dell’emergenza da Coronavirus: il cantiere era stato quindi fermato a circa un mese e mezzo dalla partenza. Ma a metà maggio sono ripresi i lavori. E’ il cantiere relativo al primo stralcio, il cui costo ammonta a 956mila euro, nel dettaglio: 690mila euro sono finanziati dalla Regione Veneto con fondi della struttura commissariale per l’emergenza sismica; 260mila euro come contributo concesso dalla Cargill, multinazionale statunitense del settore agroalimentare, che ha una sede a Castelmassa; 6mila euro dall’amministrazione comunale con fondi propri di bilancio. “L’idea dell’amministrazione - spiega il primo cittadino Luigi Petrella - proprio per il grande successo della stagione teatrale, è quella di realizzare anche un intervento di ampliamento del teatro, andando a recuperare l’area che era stata dismessa, passando dagli attuali 130 a circa 350 posti a sedere. Sarebbe il secondo stralcio dell’intervento. Ma è necessario ottenere i finanziamenti, ci stiamo lavorando”.
Il Cotogni è nato il 17 giugno 1884, con un capienza di 500 posti. Negli anni ’80 del secolo scorso raggiunse i 700 posti a sedere, come cinema e teatro. Fu chiuso fino al 2008, ma alla riapertura poteva contenere 130 persone, che è il numero a cui si arriverà con la conclusione del primo stralcio dei lavori. “Il cronoprogramma è stato stravolto dallo stop generato dalla pandemia per il Coronavirus - conclude Petrella - non possiamo ancora fare delle previsioni precise sulla tempistica dopo lo stop e la ripartenza a causa del Covid. Non c’è ancora una data per la riapertura, ma speriamo che entro la fine dell’anno il primo stralcio sia concluso”.
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