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LA CONDANNA

Stalking e lesioni alla star tv, 18 mesi all'ex

La pena è stata sospesa, ma l’avvocato Alberto Di Mauro, annuncia già appello, convinto della tesi difensiva del suo assistito

“Stalking”. La star è in lacrime

ROVIGO - Diciotto mesi, con pena sospesa. E’ la sentenza emessa dal giudice Laura Contini, che ha istruito il caso che vede protagonista la star della tv Francesca Cipriani e l’ex tronista ed ex compagno Marco Pavanello, accusato di stalking e lesioni. La pena è stata sospesa, ma l’avvocato Alberto Di Mauro, annuncia già appello, convinto della tesi difensiva del suo assistito, che in aula ha dichiarato a più riprese di non aver mai alzato le mani contro la sua ex e che quei lividi se li era procurati in altro modo.

In questo processo, aperto di fronte al giudice del Tribunale di Rovigo, Cipriani è parte offesa, ma non costituita parte civile. Sotto accusa, con l’ipotesi di reato di stalking, l’ex compagno, un giovane con il quale, qualche anno fa, Cipriani ha avuto una relazione di un anno e alcuni mesi, dopo averlo conosciuto nella medesima agenzia per la quale lavorava, quella di Lele Mora.

Cipriani aveva deposto in Tribunale a Rovigo lo scorso giugno, un anno fa, tracciando l’affresco di una relazione interrotta e ripresa varie volte, perché, come aveva detto, “io ero anche innamorata”. Nella quale non sarebbero mancati momenti profondamente dolorosi e drammatici.

Durante un litigio - questi i termini della querela sporta da Cipriani, che comunque ha poi scelto di non costituirsi parte civile nel processo - sarebbe anche stata percossa dal compagno. Non vennero riscontrate lesioni gravi, in pronto soccorso ad Este (da qui la competenza del Tribunale di Rovigo) ma comunque alcune ecchimosi.

Nella giornata di ieri, ha deposto proprio il giovane, che ha rigettato le accuse che vengono formulate a suo carico. Ha spiegato come vi possano essere state sicuramente discussioni, ma ha assicurato di non avere mai alzato le mani sulla compagna. Discussioni accese, magari parole grosse, sì. Aggressioni fisiche, no.

Secondo l’imputato, Cipriani si sarebbe potuta provocare i lividi da sola, dal momento che, ha detto, quando era molto agitata e arrabbiata a volte si lasciava andare a vere e proprie scenate. Ha anche aggiunto che, in quel periodo, la star tv stava vivendo un periodo piuttosto stressante, dal punto di vista professionale e che questo, probabilmente, le aveva fatto insorgere uno stato di ansia. Infine, ha negato lo stalking: ha detto di averla cercata qualche volta, ma poi, capito che era finita, di avere cessato. Ulteriori contatti sarebbero stati dovuti solo al fatto che i due avevano la medesima agenzia.

La discussione ha poi visto il pubblico ministero Marika Imbimbo domandare una condanna a due anni a carico dell’imputato. Il giudice ha condannato a un anno e mezzo.

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