VOCE
CONSIGLIO COMUNALE
30.06.2020 - 13:39
Silvia Menon
ROVIGO - "Chiedo di attuare il Piano scuola deliberato il 26.6.2020 dal Miur con azioni concrete, le risorse che avanzano dal 2019 sono cospicue e le quote mutuo rinegoziate hanno liberato ulteriori risorse, quindi se si agisce con tempestività la scuola polesana può avere una marcia in più nella ripartenza a settembre. Sarebbero, a mio avviso, i soldi meglio spesi", con queste parole la consigliera comunale Silvia Menon annuncia in aula di aver depositato una mozione per la manutenzioni e messa a disposizione di immobili, parchi e palestre per creare spazi per le scuole. La mozione da proposta del gruppo Menon è stata firmata anche dai consiglieri Aretusini, Noce, Maniezzo, Rossini, Moretto e Graziano Azzalin capogruppo Pd.
Ecco il testo della mozione.
Nel Piano scuola adottato dal MIUR il 26.06.2020 si delinea come essenziale il ruolo dell’Ente Locale nella predisposizione di misure e azioni volte a tutelare la ripresa delle attività scolastiche.
Le misure previste sono:
Istituzione di Conferenze dei servizi, su iniziativa dell’Ente locale competente, finalizzate ad analizzare le criticità delle singole istituzioni scolastiche che insistono sullo specifico territorio, individuando modalità di intervento e soluzioni operative;
patti educativi di comunità tra scuole, Enti locali, istituzioni pubbliche e private, realtà del Terzo settore per favorire la messa a disposizione di strutture e spazi alternativi per lo svolgimento delle attività didattiche e per lo svolgimento di attività integrative o alternative alla didattica.
Gli Enti locali effettuano pertanto, nei territori di rispettiva competenza, la ricognizione degli spazi scolastici esistenti, anche con la collaborazione delle scuole, per conoscere dati o approfondire specifiche situazioni di contesto; predispongono l’adeguamento di spazi mai (o non più) adibiti ad edifici scolastici, anche procedendo all’assegnazione in uso alle scuole di spazi solitamente destinati alla cittadinanza, da riadattare a fini della frequenza scolastica, nonché alla realizzazione di soluzioni esterne di idonee dimensioni ad accogliere classi, in spazi interni o anche esterni alle pertinenze scolastiche.
I dirigenti scolastici comunicheranno costantemente agli Enti locali e agli organi individuati nel presente documento i dati relativi alle istituzioni scolastiche dirette. Sulla base delle azioni da realizzare e dei relativi costi da affrontare, l’Ente territoriale di riferimento prende in carico i lavori ritenuti necessari, a seguito di congiunta valutazione operata con la singola dirigenza o in sede di apposita conferenza di servizi, concordando con le istituzioni scolastiche l’eventuale compartecipazione economica o di competenze tecniche di progetto. Per quanto attiene la ripartizione delle tipologie di interventi, la legge 23/1996, all’art. 3, fornisce indicazioni sulle competenze dell’Ente locale, ed è quindi la cornice di riferimento; in particolare stabilisce che
competono agli Enti locali tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, comprese le spese varie di ufficio e per l'arredamento e quelle per le utenze elettriche e telefoniche, per la provvista dell'acqua e del gas, per il riscaldamento e i relativi impianti.
Considerato
- l’art .34 della Costituzione;
- la legge 23 del 1996 che per quanto riguarda edifici scolastici e diritto allo studio, prevede che i Comuni hanno competenza nei settori della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado; le Province hanno competenza per gli istituti di istruzione secondaria di II grado;
Si impegna il Sig. Sindaco e la Giunta
- ad attuare gli strumenti previsti dal Piano scuola con estrema celerità facendosi promotori anche nei confronti della Provincia;
- ad impegnare le risorse disponibili a bilancio, risultanti necessarie a seguito delle Conferenze dei servizi con i dirigenti scolastici (avanzo libero, quote liberate dalla rinegoziazione dei mutui) , nella manutenzione degli istituti scolastici e nella predisposizione di spazi da adibire ad attività didattiche.
Perché quello che è scritto nella Costituzione sia concretamente attuato, perché la vera crisi è non riconoscere il valore delle cose, il Consiglio Comunale di Rovigo ribadisce l’importanza sopra tutto dell’istruzione aperta a tutti .
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