VOCE
ECONOMIA
20.07.2020 - 20:42
ROVIGO - Il vero rischio della mancata proroga dei versamenti Irpef, Irap e Ieres per le aziende, proroga chiesta a più voci, anche dai commercialisti e non concessa dal governo, non lo dice nessuno, ma è molto concreto. Che molti imprenditori faranno i salti mortali per adempiere ed essere puntuali nonostante la crisi di liquidità, mentre chi non pagherà godrà tra qualche mese di una sanatoria.
L’ennesima beffa del governo Conte la commenta anche il presidente dell’ordine dei commercialisti di Rovigo Michele Ghirardini: “C’è una carenza di liquidità e la proroga sarebbe stata utile. L’avevamo chiesta per il 30 settembre, ma, niente, la scadenza era oggi (ieri per chi legge). Molte aziende non verseranno. Quelle con Indice sintetico di affidabilità potranno pagare il 20 agosto, ma con una maggiorazione dello 0,40% delle imposte dovute”. Il motivo di questa chiusura? “A livello nazionale - risponde Ghirardini - evidentemente c’è bisogno di incassare dei soldi. Anche le casse statali sono in difficoltà. Speriamo nelle trattative a livello comuntario ed europeo. Ma le prospettive economiche non sono rosee”.
E aggiunge: “A Rovigo gli iscritti all’ordine dei commercialisti sono 309. I colleghi mi dicono che la vera prova sarà a ottobre. Finita l’estate ci saranno le vere incognite. Faccio fatica a essere ottimista”. Sulla stessa linea d’onda il deputato della Lega Massimo Bitonci, componente della commissione Finanze alla Camera: “Il governo Pd-M5S è come Dracula: succhia il sangue e liquidità alle aziende italiane. Purtroppo la scellerata decisione di non rinviare le scadenze fiscali avrà conseguenze devastanti per il Paese poiché il pagamento delle imposte di oggi sottrae preziosa liquidità alle nostre aziende che stanno vivendo una crisi economica tra le peggiori degli ultimi anni”.
Ragionevoli e doverose le proteste del Consiglio nazionale di commercialisti per il mancato rinvio al 30 settembre delle scadenze fiscali. “A loro va il pieno appoggio della Lega che, lo ricordiamo, lo scorso anno aveva garantito una proroga dei versamenti mentre oggi, in piena crisi economica, l’esecutivo si dimostra sordo alle più che legittime richieste di contribuenti e professionisti. Il decreto liquidità è stato un fallimento totale, solo 50 miliardi erogati su 400, le aziende oggi verseranno 9 miliardi, molte hanno anticipato la cassa integrazione ai dipendenti, quindi far pagare le tasse e costringere chi non potrà pagarle poi a sanzioni ed interessi è una vigliaccata; significa essere completamente lontani dal mondo produttivo e dei professionisti. Questo è l’aiuto che dà il governo delle sanguisughe”.
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