VOCE
PALAZZO ROVERELLA
20.08.2020 - 00:02
ROVIGO - Stanno per ripartire le grandi mostre d’arte. Dopo il silenzio dei mesi passati, i prossimi si annunciano “esplosivi” per la quantità e soprattutto la qualità di nuove mostre che stanno per essere proposte al pubblico. A fare da apripista, già a partire dall’ultimo scorcio di agosto, sarà Pienza, la “città ideale” per definizione, dove a Palazzo Piccolomini, dal 29 agosto 2020 al 10 gennaio 2121, è annunciata la raffinata mostra “Mio vanto, mio patrimonio”. L’arte del ‘900 nella visione di Leone Piccioni”.
Settembre sarà anche il mese del gran ritorno di palazzo Roverella. Doppio, intenso, appuntamento a Rovigo, dal 18 settembre al 17 gennaio. Il primo viene proposto da Palazzo Roverella, con “Marc Chagall anche la mia Russia mi amerà”, una mostra importante, di preciso impianto museale, che non intende raccontare “di tutto un po’” ma sceglie un tema preciso e lo approfondisce attraverso una selezione di capolavori imprescindibili. Il tema su cui la curatrice Claudia Zevi ha scelto di misurarsi è quello dell’influenza che la cultura popolare russa ha avuto su tutta l’opera di Chagall. La mostra riunisce al Roverella oltre cento opere, circa 70 i dipinti su tela e su carta oltre alle due straordinarie serie di incisioni e acqueforti pubblicate nei primi anni di lontananza dalla Russia, ”Ma Vie”, 20 tavole che illuminano la sua precoce e dolorosa autobiografia, e “Le anime morte” di Gogol, il più profondo sguardo sull’anima russa della grande letteratura.
In parallelo, nel rinascimentale Palazzo Roncale (e con il medesimo biglietto della attigua mostra su Chagall) si potrà entrare nel mito de “La Quercia di Dante” e ammirare le “Visioni dell’Inferno” di tre grandi artisti internazionali: Gustave Dorè, Robert Rauschemberg e Brigitte Brand, ciascuno dei quali impegnato, con la sensibilità del proprio tempo, ad interpretare la prima cantica dantesca.
In un altro luogo per molti versi magico, la fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo, nel parmense, a rivivere sarà “L’Ultimo Romantico. Luigi Magnani il signore della Villa dei Capolavori”, dal 12 settembre 2020 al 13 dicembre 2020. La sua magnifica villa nella campagna parmense era meta dei maggiori artisti e intellettuali. Vi giungevano per confrontarsi con un uomo di grandi visioni e per ammirare la Pinacoteca che qui lui era riuscito a riunire. La Villa dei Capolavori riunisce opere fondamentali di Durer, Rembrandt, Canova, Van Dick, Rubens, Goya, Tiziano, Cezanne. Ma anche il meglio del contemporaneo, a cominciare da Morandi che qui aveva un buen-retiro.
Restando in Emilia Romagna, Ravenna si appresta a celebrare Dante: si inizia l’11 settembre con la mostra che ricorderà il VI centenario dantesco del 1921. Alla Biblioteca Classense “Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante” esporrà libri, manifesti, fotografie, dipinti, manoscritti e numerosi oggetti d'arte conferiti come omaggio a Dante e alla città "ultimo rifugio" del poeta oltre al manifesto del VI centenario realizzato dall’artista Galileo Chini e i celebri sacchi contenenti foglie di alloro donati da Gabriele D’Annunzio alla Tomba di Dante con i disegni di Adolfo De Carolis.
“Van Gogh. I colori della vita”, dal 10 ottobre 2020 all’11 aprile 2021, al San Gaetano di Padova, è un successo annunciato. Il “sodalizio” tra Goldin, che della grande monografica è il curatore, e Van Gogh è di quelli ben consolidati. Libri, spettacoli, film e una serie di mostre che hanno, a Treviso, Brescia, Genova, Vicenza, affascinato un pubblico vastissimo. Più di 2 milioni e mezzo di persone. Questa si può tranquillamente definire come la mostra dei capolavori. Riunisce infatti ben 78 opere dell’olandese più una decina di opere di altri grandi artisti, con prestiti di assoluta eccezione da decine di musei ed in particolarissimo modo dal Van Gogh Museum di Amsterdam e dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, vale a dire i templi del culto di Van Gogh.
Data da segnare in calendario quella del 6 novembre, a Treviso per la concomitanza di due grandi eventi: l’apertura della nuova e innovativa sede del museo nazionale della collezione Salce, nell’ex chiesa di Santa Margherita, e la mostra che inaugurerà questo nuovo spazio fortemente immersivo: “Renato Casaro e il cinema”. L’ampia rassegna su Casaro, l’ultimo dei grandi cartellonisti del cinema (suoi i manifesti de Il nome della rosa, de L’ultimo imperatore, Il tè nel deserto o Balla con i lupi), sarà ospitata da tre sedi trevigiane. Il nuovo Museo Salce, insieme alla seconda sede dello stesso museo, nel complesso del San Gaetano, e al museo Civico di Santa Caterina.
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