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SCUOLA ROVIGO

Docenti: il caso delle assegnazioni, ancora una volta, assurde

La denuncia della Cisl: "Chi si trovava sul fondo della graduatoria è stato accontentato. Chi in cima no"

Maestri (e alunni) nella precarietà

ROVIGO - La Cisl Scuola Padova Rovigo denuncia le incomprensibili e paradossali situazioni che si sono venute a creare nell’attribuzione della sede ai docenti neo immessi in ruolo, per l'anno scolastico 2020-2021, soprattutto della scuola dell'infanzia e della scuola primaria. Per motivi legati alle tempistiche troppo ristrette, imposte dal Ministero, e alla difficoltà degli Uffici Scolastici di registrare in tempo reale le rinunce da parte dei docenti inseriti nelle graduatorie di esaurimento con riserva, si è determinata una spiacevolissima situazione:

· da una parte, docenti inseriti con punteggio maggiore nella graduatoria del concorso straordinario del 2018 sono stati assegnati a province lontane e diverse da quella richiesta;

· dall’altra docenti con punteggio minore hanno ottenuto la assegnazione sulla provincia da essi richiesta.

"In sintesi – spiega Giovanni Vascon, segretario della Cisl Scuola Padova Rovigo – docenti di Padova e di Rovigo che erano in posizione utile per rimanere nella loro provincia si sono visti assegnare, ad esempio, a Venezia e viceversa. Chi invece stava “in fondo” alla graduatoria è stato accontentato. Questa situazione paradossale sta creando enormi problemi a tante famiglie, perché le richieste espresse dai docenti per lo più sono legate al luogo di residenza e ai loro rapporti familiari. E al di là di questi aspetti c’è da chiedersi a che cosa serva, a questo punto, avere un punteggio maggiore o minore in una graduatoria di concorso, se il senso stesso della graduatoria di merito viene completamente vanificato".

Tenuto conto inoltre che questi insegnanti si ritroveranno vincolati per ben 5 anni alla sede ora attribuita, senza poter nemmeno ricorrere alla domanda di Assegnazione Provvisoria – come previsto da inopinati provvedimenti legislativi che hanno stravolto il Contratto Collettivo in essere sulla mobilità del personale – risulta inconcepibile che l’Amministrazione scolastica non ritenga di rivedere le operazioni svolte.

"Questa palese ingiustizia va sanata quanto prima – conclude Stefania Botton, segretaria territoriale della Cisl Padova Rovigo – Non è possibile che l'emergenza Covid, imponendo una modalità nuova e a distanza per le suddette procedure, ricada, nelle nostre province di Padova e Rovigo, su decine e decine famiglie, le quali non saranno più in grado di conciliare i tempi di lavoro e di vita familiare, né di curare da vicino la vita scolastica dei propri figli".

 

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