VOCE
Verso il Dpcm
18.10.2020 - 17:34
Ristoranti chiusi a mezzanotte, consumo solo al tavolo dalle 18, palestre aperte. Dopo il vertice tra governo e Regioni, che si è concluso, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che parlerà alla Nazione intorno alle 18, è pronto per firmare il nuovo Dpcm per fermare i contagi da Covid-19.
L'accordo che pare si sia raggiunto è la chiusura dei bar e dei locali entro le 24. Il nodo ristoranti ha fatto discutere a lungo il governo con le Regioni e con il Comitato tecnico scientifico. La soluzione raggiunta conferma la chiusura alle 24. Per i bar, i pub e altri locali viene anticipato alle 18 lo stop alla vendita non al tavolo.
Ancora in discussione il numero massimo di sei persone per tavolo e multe molto salate per gli esercenti che non rispettano le regole, come il distanziamento. Deciso anche lo stop a sagre e fiere locali.
Piscine e Palestre sono due settori in cui la discussione è ancora molto combattuta. "Come settore hanno affrontato ingenti spese per adeguare i propri spazi ai protocolli di sicurezza, e che nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati", fanno sapere fonti del Ministero dello Sport all'Ansa.
Il Dpcm imporrà alla pubblica amministrazione di far lavorare i dipendenti in smart working al 75 per cento (o al 70) e questa regola verrà proposta, come forte raccomandazione, anche alle aziende private. Il decreto sospenderà anche le riunioni in presenza, invitando le imprese, gli studi professionali e ogni altra categoria di lavoratori a convocare le riunioni in video conferenza, limitando al minimo indispensabile i meeting dal vivo.
Tra le proposte delle Regioni ora al vaglio del governo ci sarebbe anche una "stretta localizzata per le zone della movida". L'orario anticipato di chiusura dei locali alle 22 o alle 23 potrebbe essere applicato solo in alcuni quartieri di quelle città dove il contagio è più elevato o in altre zone dove è maggiore il rischio di assembramento, come i luoghi della movida e i centri storici. Richieste che il governo pare sia intenzionato ad accettare.
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