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IL CASO

"L'assessore alla Polizia Locale non ha ancora espresso alcuna posizione in merito all’accaduto"

Il sindacato della polizia locale accusa Bernardinello di non prendere le difese degli agenti aggrediti verbalmente da un commerciante

Per i bar, spauracchio chiusure

ROVIGO - "Bernardinello, chi l’ha visto? E’ quello che si stanno chiedendo nei corridoi del Comando della Polizia Locale di Rovigo da sabato sera, dopo l’aggressione verbale subita dagli Agenti in servizio anti assembramento da parte di un commerciante, documentata in un video che ha fatto il giro del web e che ha evidenziato l’estrema professionalità degli operatori nel non raccogliere le provocazioni, nonostante mesi di lockdown e stravaganti DPCM abbiano messo a dura prova anche i loro nervi, ormai assuefatti al ruolo di facile capro espiatorio", sono le parole del coordinatore provinciale DICCAP-SULPL di Rovigo, sindacato di polizia locale, Mirco Gennari

"Ad oggi, infatti, per quanto ci è dato a sapere, il dott. Bernardinello, nella sua veste di Assessore alla Polizia Locale, non ha ancora espresso alcuna posizione in merito all’accaduto. Ed è proprio l’assordate e inaspettato silenzio dell’Assessore che colpisce, dato che la Polizia Locale, la sua Polizia Locale, in quel momento, e come sempre d’altronde, rappresentava l’intera Amministrazione Comunale, per di più nell’ambito dei servizi di ordine pubblico disposti dal Questore - continua la nota -  Nell’attesa di una presa di posizione ufficiale, i più maliziosi, a cui noi però non vogliamo dare retta, azzardavano l’idea che il dott. Bernardinello, questa volta nella sua veste di Assessore al Commercio, non volesse inimicarsi qualche commerciante prendendo le difese del Corpo. Ma noi non vogliamo credere a simili maldicenze e immaginare che vi sia una sorta di conflitto di interessi tra le due deleghe, Polizia Locale e Commercio, che vede controllori e controllati sotto la cappella dello stesso Assessorato, soprattutto in tempo di pandemia".

"Sia chiaro, a scanso di equivoci, noi per primi siamo dalla parte di chi sta lottando con le unghie e coi denti per la salvaguardare la propria attività e i tanti posti di lavoro che ruotano intorno al settore del commercio, come di qualsiasi altro settore economico attualmente in crisi, e non vogliamo certo fomentare guerre tra poveri, ma deve essere altrettanto chiaro che chi ha una responsabilità politica e istituzionale se ne deve far carico, e non può lasciare in pasto alla gogna mediatica e ai facili consensi personale che probabilmente farebbe volentieri a meno di espletare certi servizi, di dubbia utilità, se non fossero imposti dalla legge, che se pur discutibile, va comunque rispettata, e fatta rispettare da chi in questo momento storico porta il pesante fardello di indossare una divisa".

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