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LA CERIMONIA

Il ricordo del giovane eroe: tre comunità che non dimenticano

Memoria e onore al carabiniere morto a 23 anni ucciso dai malviventi mentre cercava di fermarli

COSTA DI ROVIGO - La morte di un ragazzo che, ancora dopo 72 anni, la gente non dimentica. "Una storia d'altri tempi", direbbe De Gregori, dell'Italia del dopoguerra, quando il furto di bestiame era un reato diffuso e grave, quando per alcuni capi si era disposti a morire o a uccidere. A Mario Crociani, carabiniere di 23 anni originario della provincia di Pisa e assegnato alla stazione carabinieri di Costa di Rovigo, toccò, purtroppo, la seconda delle due opzioni.

Di pattuglia assieme ad alcuni colleghi, nella serata del 23 novembre incrociò i ladri di bestiame. All'alt reagirono con sventagliate di mitra che non lasciarono scampo al ragazzo. Già l'anno successivo, il Comune, profondamente colpito da quella tragedia, così come la popolazione, realizzò un cippo che ricorda il suo sacrificio, nella strada che porta il suo nome.

Nella mattinata di sabato 28 novembre, 72 anni dopo quella tragedia, la consueta cerimonia per ricordarlo, una ricorrenza che neppure l'emergenza sanitaria ha fermato. La celebrazione, per quanto per forza di cose ridotta e in forma statica, senza corteo, si è celebrata. Alla presenza delle autorità comunali di Costa di Rovigo, Villanova del Ghebbo, Arquà Polesine, del sindaco dei ragazzi e dei vertici provinciali, della Compagnia di Rovigo e della stazione di Costa dei carabinieri.

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