VOCE
I.CONSULTING
26.12.2020 - 11:53
Il primo Lockdown nazionale ce lo ricorderemo tutti.
Strade deserte, attività chiuse, archivi di autocertificazioni pronte da esibire alle autorità.
Gli effetti del coronavirus hanno però investito positivamente l'ambiente, con aria più pulita ed acque meno inquinante e strade più deserte. Ed è proprio questa ultima circostanza che ci porterà ad analizzare alcuni dati positivi in termini di sinistri stradali, feriti lievi e, purtroppo, vittime.
Secondo le stime preliminari dell’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, tra gennaio e settembre del 2020 c’è stato un forte calo degli incidenti stradali.
Il calo degli incidenti è una conseguenza indiretta delle misure prese dal governo per contenere la diffusione del contagio da coronavirus.
In particolare il lockdown della scorsa primavera, iniziato a marzo e proseguito fino a maggio, «ha determinato il blocco quasi totale della mobilità e della circolazione» con la conseguente riduzione degli incidenti.
Da gennaio a settembre gli incidenti stradali con lesioni a persone sono stati 90.821, il 29,5 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. I feriti sono stati 123.061 (29,5 per cento in meno) e i morti 1.788 (26,3 per cento in meno). Il calo è stato ancora più accentuato se si prende in considerazione solo il periodo da gennaio a giugno del 2020: gli incidenti e i feriti sono diminuiti del 40 per cento, mentre i morti del 34 per cento.
Nel trimestre luglio-settembre gli incidenti sono aumentati, con un calo inferiore rispetto al primo semestre.
La diminuzione dei morti nei primi nove mesi del 2020 riguarda sia gli incidenti sulle autostrade (50 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2019), che quelli sulle strade urbane e extraurbane (tra il 40 e il 44 per cento in meno). Secondo ISTAT, che riporta i dati dello European Transport Safety Council (ETSC), «la riduzione più alta dei morti in incidenti stradali nel mese di aprile 2020 è stata registrata proprio in Italia, seguita da Belgio, Spagna, Francia e Grecia».
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