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CORONAVIRUS IN POLESINE

Focolaio in geriatria: numeri impressionanti

16 su 36 operatori non si sono vaccinati. Gli anziani contagiati sono 30 su 34

Muore appena venuto alla luce, ospedale sotto choc

L'ospedale di Rovigo

ROVIGO - I numeri sono impressionanti. L'Ulss 5 Polesana chiarisce definitivamente il caso del focolaio che si è sviluppato in geriatria (LEGGI ARTICOLO), e i numeri lasciano poco margine all'interpretazione. Ben 16 operatori del reparto, su 36, non hanno fatto il vaccino. 

La dinamica del focolaio in Geriatria. I primi due riscontri di positività si sono avuti lo scorso 1° febbraio. Al 5 febbraio le positività sono salite a 22, alle 10 di oggi, lunedì 8 febbraio, le positività sono 30. Il totale dei pazienti ricoverati è di 34.

Dei 30 pazienti positivi, 27 sono stati trasferiti in Area medica a Trecenta, 2 a Malattie infettive a Rovigo e uno a Montagnana.

L'adesione del personale del reparto alla campagna vaccinale. Su 24 infermieri in forza al reparto, 8 (33%) al momento non hanno aderito alla campagna vaccinale; su 12 operatori sociosanitari, oss, 8 (66%) non hanno aderito alla campagna vaccinale. Sono stati condotti due incontri il 20 e il 21 gennaio, per parlare del vaccino, della sua efficacia e della non pericolosità, col personale.

"Per quanto riguarda la proposta del presidente dell'Ordine dei medici Francesco Noce di spostare il personale non vaccinato ad adempiere impieghi amministrativi - spiega il commissario dell'Ulss 5 Antonio Compostella - questa non è applicabile per tutte le figure professionali in questione, per una questione di ruolo e di inquadramento. Ove possibile, stiamo valutando se fare redigere, dai medici, un certificato di non idoneità temporale per spostare il personale laddove il contatto con i pazienti sia minore. Dove non possibile, si garantirà l'utilizzo costante di tutti i dispositivi di protezione individuali a disposizione".

"Voglio ribadire il mio appello al senso di responsabilità - ha proseguito Compostella - Oggi abbiamo il vaccino, un grande strumento di prevenzione. Continuo a ripetere come gli operatori sanitari e ospedalieri abbiano il dovere etico e deontologico, proprio alla luce del loro ruolo, di garantire la sicurezza delle persone che assistono, soprattutto nel caso di soggetti fragili, come i pazienti anziani".

"Io non ho mai detto - chiude Compostella - che la causa del focolaio in Geriatria siano gli operatori non vaccinati. Ma dico che, se avessero fatto il vaccino, verosimilmente non avrebbero contratto la patologia e avrebbero garantito sicurezza a se stessi, ai propri familiari e propri cari e alle persone che assistono in ospedale":

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