VOCE
IL COMMENTO
14.02.2021 - 11:29
Il recovery plan che dovrà pianificare gli investimenti garantiti dai 200 e passa miliardi di euro messi a disposizione dall’Unione Europea, non potrà dimenticare l’importanza del sistema idrico integrato sia in una logica di disponibilità di risorsa che di impatto ambientale. Campi pozzi e centrali di potabilizzazione che garantiscano la buona qualità di risorse idriche, reti che ne consentano una più efficace distribuzione; reti fognarie e impianti di depurazione che favoriscano una riduzione degli impatti ambientali sono solo alcune delle linee di intervento che il recovery plan dovrà tenere in debita considerazione, abbinandole magari a investimenti in ricerca che garantiscano la neutralizzazione di agenti inquinanti e lo smaltimento (e magari un riutilizzo sostenibile) di fanghi derivanti dalla depurazione civile e industriale.
In un settore così strategico non vanno dimenticati i forti squilibri territoriali, con vaste zone del sud Italia che devono vedere programmati interventi e realizzate opere senza le quali sarà difficile sostenere un livello adeguato di servizi. Il problema de mezzogiorno non è tuttavia solo legato a una questione di fondi. Si registrano infatti, rispetto al Centro-Nord pesanti ritardi nella operatività degli ambiti territoriali ottimali, una scarsa presenza di gestori costruiti in forma di impresa, pubblica o privata, con gestioni dirette da parte di comuni che risultano anacronistiche e antieconomiche.
Occorre quindi prevedere anche un salto di qualità in chiave di governance, studiando quei meccanismi di virtuosismo ed efficienza necessari per riformare in senso moderno e funzionale la gestione di un sistema primario. Credo che in Polesine le scelte siano state lungimiranti: la creazione di Acquevenete, il progetto di acquisizione del Savec con l’approdo dell’acqua del Brenta anche in provincia, gli investimenti sull’efficientamento di centrali e depuratori, sono solo alcune delle scelte adottate dai sindaci rodigini e che avranno effetti e benefici di lunga durata. Se il governo e la Regione sapranno poi dar corso alle richieste giunte nelle settimane scorse, ci metteremo al riparo da possibili sorprese. È questa la direzione in cui dobbiamo continuare a operare.
Leonardo Raito
Presidente del Consiglio di Bacino Polesine
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