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ADRIA

La protesta dei lavoratori della Socotherm

"Da un anno in cassa integrazione senza sapere le prospettive future dell'azienda"

ADRIA – Pessimismo totale tra i lavoratori della Socotherm dopo aver ascoltato i sindacalisti e il sindaco di Adria in piazza Cavour al termine dei lavori del tavolo regionale di crisi svoltosi in video conferenza, questa mattina mercoledì 24 marzo. Molto duro Lodovico Barbieri, rappresentante Rsu di viale Risorgimento. “Mai vista una cosa del genere in 30 anni di impegno sindacale – tuona - è una vergogna inaccettabile. Ci faremo sentire, eccome che ci faremo sentire”. Sbotta un lavoratore mentre ripiega le bandiere del sindacato: “E’ la fine, ma ancor non si ha il coraggio di dirlo. Francamente non riesco a immaginarmi che cosa possa cambiare in un mese, dopo oltre un anno che siamo fermi”. Aggiunge un altro: “Va sempre a finire così: quando si comincia a parlare di altro come reindustrializzazione, nuovi acquirenti o cose del genere, si cercano parole ‘dolci’ per non dire che questo stabilimento è morto. Certo, l’impianto può essere ceduto, ma se cambiano le produzioni vuole dire che non tutte le professionalità sono adeguate. Allora quanto personale servirà? Se si cede un ramo d’azienda che ne sarà degli altri? Ormai è la fine”. Commento amaro di un altro lavoratore che fotografa la giornata in questo modo: “Sostanzialmente ci stanno dicendo: si salvi chi può!”

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