Dimissioni di Gaffeo: il silenzio assordante dei civici

Il telefono di Fabio Osti suona a vuoto. Il presidente dell’associazione “Civica per Rovigo, perché cresca felice” non commenta a caldo la decisione del sindaco di rassegnare le dimissioni. Un silenzio assordante, vista la passione con cui hanno difeso l’operato del sindaco fino ad adesso.

Anche il sindaco dimissionario, ieri è arrivato in tarda mattinata a Palazzo Nodari e si è chiuso nella sua stanza, senza rilasciare dichiarazioni. Stessa cosa per il vicesindaco Roberto Tovo. Anche quando alle 14 a Palazzo Nodari l’opposizione ha convocato una conferenza stampa per affondare sulla crisi di maggioranza e sulla sua spaccatura per dire al sindaco “dimettiti”, un gruppo eterogeneo della maggioranza ha fatto capolino con facce poco concilianti: gli assessori Mirella Zambello e Roberto Tovo e il consigliere del Pd Graziano Azzalin.

Uno scambio di battute con il collega all’opposizione Antonio Rossini, apostrofato come “neofascista”, ha fatto intendere che non era tempo di scherzare.

La scelta di lasciare, evidentemente è stata un fulmine a ciel sereno anche per i più stretti collaboratori del sindaco Edoardo Gaffeo. Se ci saranno margini di ricucitura e passi indietro da parte del primo cittadino, non possiamo ancora saperlo, ci sono 21 giorni di tempo per una marcia indietro dopo aver protocollato le dimissioni. Giorni nei quali difficilmente, dopo due anni di crisi in maggioranza sempre sopita, si troverà la convergenza e sarà scambiato il calumet della pace tra liste civiche e parte del Pd. Sulla guerra aperta all’interno del partito, poi, si apre un altro capitolo.