VOCE
Lendinara
23.05.2021 - 14:26
Un minuto di silenzio e un lungo applauso hanno voluto omaggiare Aldo Romagnoli, fondatore lungimirante della maggior parte delle sezioni Avis e dei gruppi Aido in Polesine, Maurizio Milan, presidente Avis Villanova del Ghebbo mancato nel mese scorso e Giancarlo Giacometti, deceduto in questi giorni, che hanno dedicato il loro impegno al volontariato del dono. Così è iniziato l’intervento di Barbara Garbellini alla 56esima assemblea dell'Avis Provinciale Rovigo, celebrata nel pomeriggio di sabato scorso al teatro Ballarin di Lendinara, alla presenza dei presidenti comunali e dei delegati nominati nelle assemblee conclusesi quindici giorni fa.
Garbellini ha ringraziato sia i neo presidenti eletti per aver accettato l’incarico, sia gli uscenti per la loro opera nel territorio a favore della grande famiglia Avis; anche il direttivo provinciale è giunto al termine del proprio mandato per cui i ringraziamenti della presidente sono stati rivolti ai consiglieri, ai ragazzi del Gruppo Giovani, agli impiegati dell’Ufficio di chiamata, ai volontari del Gruppo Accoglienza, alla direttrice sanitaria Avis Barbara Cavallaro, ai ragazzi del Servizio civile coordinati dagli Olp, e a tutte le persone che hanno permesso di far crescere e stimare l’associazione in tutti i contesti oltre che ad una propria crescita personale. Nel 2020 gli avisini polesani hanno permesso la raccolta di 14.352 donazioni, di cui 12.732 sacche di sangue intero e 1620 di plasma; rispetto al 2019 si nota un calo di oltre 2.300 sacche, ma ciò non è stato dovuto dalla mancanza di donatori o tanto meno dalla mancata volontà degli associati di recarsi ai centri trasfusionali. La pandemia che ha stravolto le nostre vite ha modificato il numero delle richieste da parte degli ospedali perché molti interventi erano stati sospesi e anche la Sardegna, per un periodo, era diventata autosufficiente per cui, in accordo con il Dipartimento di Medicina Trasfusionale dell’Ulss 5 Polesana col quale i rapporti sono stati costanti e proficui, è stata rallentata la raccolta per evitare che le sacche in esubero scadessero e non venissero utilizzate. E' stato sottolineato che la riorganizzazione dell’ospedale di Trecenta a struttura Covid, con conseguente chiusura del centro trasfusionale, non ha fermato i donatori dell’Alto Polesine i quali, senza indugio, si sono recati all’ospedale di Rovigo per non venir meno alla disponibilità data al momento dell’iscrizione alla nostra associazione; la nostra provincia ha continuato comunque ad avere un alto indice di donazioni con 72,58 donazioni per mille abitanti.
Garbellini ha poi affermato che sono stati molti i segni di responsabilità manifestati dai dirigenti associativi e dai donatori al fine di evitare il passaggio di informazioni sbagliate che potessero creare timori e allarmi inutili perché non è mai stato messo da parte l’obiettivo principale: il nostro gesto d’amore è necessario per salvare una vita. L’unica persona esterna al mondo avisino che ha seguito tutti i lavori assembleari è stato il sindaco di Lendinara, Luigi Viaro, che nel suo intervento si è dichiarato fiero di riaprire il teatro Ballarin per questa occasione perché sa di ospitare in questo luogo tutto il Polesine con il suo cuore pulsante che ha voglia di riprendere ciò che il Covid ha rubato: la nostra umanità. Presente all’assemblea anche Camillo Mischiari, vicepresidente vicario Aido provinciale, che oltre a portare i saluti del direttivo provinciale ha evidenziato come prosegua la collaborazione tra le due associazioni che promuovono il valore del dono. Come di consueto sono stati presentati i bilanci finanziario previsionale e consuntivo con le rispettive relazioni che sono state poi approvate con voto unanime dai presenti e nominati i delegati che rappresenteranno Avis Provinciale Rovigo nelle assemblee sovra ordinate. I lavori assembleari sono terminati con la votazione del nuovo consiglio provinciale che ha dato come esito la vittoria della lista "CamminAVISiamo Insieme", pertanto è stato confermato il direttivo ed il collegio dei revisori uscenti, affiancati da supplenti che costituiranno un supporto operativo ed organizzativo, oltre a potere essere le nuove leve per il futuro.
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