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PORTO TOLLE

I diritti dei bambini: il Comune aderisce all'iniziativa

Il vicesindaco: “Lo scopo è di mantenere alta l’attenzione su temi che necessitano ancora di essere sviluppati"

Striscione per i diritti dei bambini

PORTO TOLLE - Come aveva puntualmente annunciato, il comune di Porto Tolle ha aderito all’iniziativa “Lunga vita ai diritti” promossa da Anci e Unicef Italia, che celebra il compimento dei 30 anni della ratifica italiana della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (LG 176 del 1991). Il 27 maggio 2021 ricorre infatti il trentesimo anniversario della ratifica della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza da parte dell’Italia.

La Convenzione è il trattato sui diritti umani maggiormente ratificato al mondo: a oggi sono 196 i paesi che l'hanno ratificato. È il primo trattato sui diritti dei minorenni a essere vincolante. Nella serata di ieri, giovedì 27 maggio, il municipio è stato illuminato con una luce blu e sulla facciata è stato affisso uno striscione realizzato a mano dai ragazzi del doposcuola dei servizi educativi di Goccia Scs, recante il logo elaborato da Unicef per il trentennale.

Il vicesindaco Silvana Mantovani: “Questo tipo di iniziative hanno lo scopo di mantenere alta l’attenzione su temi che necessitano ancora di essere sviluppati. La strada da percorrere verso un consolidamento di questi diritti a livello internazionale è ancora lunga. I nostri bambini e adolescenti possono dirsi tra i fortunati, da questo punto di vista, fermo restando che i progressi da fare restano ancora diversi, un maggior grado di attenzione va riservato a coloro che vivono situazioni svantaggiate o vulnerabili, che richiedono di conseguenza misure sociali incisive, come evidenziato dallo stesso comitato Onu nelle ultime osservazioni rivolte all’Italia nel 2019”.

Il sindaco Roberto Pizzoli: “Circa 10 milioni di bambini e adolescenti italiani stanno vivendo sulla propria pelle le conseguenze della crisi sanitaria globale più grave dall’ultimo dopoguerra. C’è il rischio che questa emergenza causi un deterioramento del loro stato di salute e diventi un acceleratore della povertà e delle diseguaglianze, acuendo le vulnerabilità e aggravando le discriminazioni”.

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