VOCE
Veneto
04.07.2021 - 16:57
“Ogni tanto ci riprovano, come in un vecchio tormentone. Ma il Prosecco ha una sua identità che non può essere assolutamente confusa. È scandaloso che l’Europa consenta di dare corso a simili procedure: non si tratta soltanto di scongiurare la confusione sui mercati ma di salvaguardare un diritto identitario. Stiamo parlando di prodotto che riconosciuto con la massima denominazione, la Doc. Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, inoltre, sono Patrimonio dell’Umanità Unesco; è come se qualcuno andasse ad intaccare la denominazione dello Champagne... ”.
Il governatore del Veneto, Luca Zaia, non la prende sul ridere. Anzi, la “guerra del prosecco” che si rischia di aprirsi con la Croazia e con Bruxelles non lo lascia per niente tranquillo.
“Di fronte all’Ungheria abbiamo dovuto rinunciare al nome del Tocai, nonostante fosse prodotto anche da noi. In questo caso non si deve assolutamente cedere sotto il profilo identitario. La difesa non è solo un atto di protezionismo agricolo, economico o commerciale. È una difesa della nostra storia e della nostra identità: il Prosecco non è un vino nato pochi giorni fa; è un vino che si identifica con la nostra storia, i nostri territori, le nostre regioni e l’Italia. I Croati sono nostri vicini di casa e amici, abbiamo ottimi rapporti. Ma ci sono temi sui quali non si può transigere e uno è questo. Bisogna impugnare questo provvedimento a tutti i livelli”.
Chi è pronto a fare le barricate in Europa è l’europarlamentare della Lega, il trevigiano ( e già segretario della Liga Veneta, Toni da Re). “Prosek croato? Ma nemmeno per sogno. Sono trevigiano e non permetterò mai che da qualche parte in Europa si provi a vanificare il lavoro dei nostri viticoltori o compromettere la cultura e la tradizione locale della nostra bollicina. Quindi, nessuno tocchi il nostro prosecco o provi ad appropriarsi del nome di una delle eccellenze venete riconosciute in tutto il mondo... La Croazia ha trasmesso la richiesta per dare avvio alla procedura di riconoscimento della menzione tradizionale del vino “Prosek”? E’ preciso dovere della commissione europea ribadire che non vi sono le condizioni per l'utilizzo del nome “Prosek” da parte della Croazia . Pretendiamo che l’Ue intervenga immediatamente per difendere i produttori veneti di Prosecco di fronte a questa assurda e disonesta richiesta”.
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