Voti alti alla sanità polesana

ROVIGO - Voti alti alla sanità polesana. La direttrice dell’Ulss 5 Patrizia Simionato ha fatto registrare performance d’eccellenza nel periodo del 2019, quello della prima offensiva del Covid, quando era nella trincea dell’Azienda Zero. Buoni voti anche per Antonio Compostella, in quel periodo alla guida dell’Ulss 5 polesana, soprattutto grazie al giudizio della Conferenza dei sindaci, quindi direttamente dal territorio, e dalla quinta commissione regionale.

Sono le pagelle assegnate alle aziende sanitarie del Veneto, che evidenziano una promozione generale, del resto la sanità polesana è fra quelle che hanno reagito meglio alla pandemia. Direttori generali promossi, anche se a nessuno è toccato il massimo dei voti. Il manager che ha ottenuto la valutazione meno felice, e sembra un paradosso, fra le azienda universitarie e istituti di ricerca è lo stesso Luciano Flor poi promosso a capo supremo della Sanità veneta. Per la Simionato un eccellente 97,6, frutto di 20 punti ottenuti dalla commissione regionale e 77 dalla giunta. Ed è la manger veneta della sanità con il punteggio finale più alta. Dunque possiamo dire prima della classe.

Le pagelle con i voti derivano dalla delibera regionale 806 del 22 giugno e si riferiscono all’anno 2019. Riportano la valutazione della giunta regionale riferiti ai livelli essenziali di assistenza (Lea). Per le Ulss il voto era legato alla valutazione sulla qualità e efficacia dell’organizzazione dei servizi socio sanitari sul territorio.

Il voto dell’attuale direttore generale dell’Ulss 5 polesana, Patrizia Simionato, è relativo a quando era in forza all’azienda Zerol, si è guadagnata una pagella da 77,36 punti. Flor, si diceva, è volato ai vertici della sanità regionale, mentre con le nomine dello scorso marzo che hanno rinnovato i vertici aziendali, Cobello e Roberti sono usciti di scena, mentre a Simionato Zaia ha affidato il timone dell’Usl 5 Polesana. Antonio Compostella, nel 2019 direttore della Ulss polesana, ha totalizzato 87,96, con ben 20 punti dalla Conferenza dei sindaci.

Per le Ulss la valutazione complessiva migliore fra i direttori generali è toccata a Giuseppe Dal Ben (93,27), che nel 2019 guidava la Serenissima e oggi è il numero uno del Policlinico padovano. Distaccato di meno di un punto (92,75) il collega Francesco Benazzi, allora e anche oggi all’Usl Marca Trevigiana. Al terzo posto Carlo Bramezza all’epoca all’Usl Veneto orientale. Il voto più basso è quello a Bortolo Simoni dell’Usl Pedemontana, arrivato a 83,64. Il voto massimo da parte della Conferenza dei sindaci è arrivato a sei manager: Benazzi, Dal Ben, Bramezza, Antonio Compostella (Usl Polesana), Giovanni Pavesi (Usl Berica) e Pietro Girardi (Usl Scaligera).

La Commissione, dal canto suo, ha premiato a pieni voti Benazzi, Domenico Scibetta (Usl Euganea) e Pavesi. Il voto più basso in questa fascia è stato quello al dg Adriano Rasi Caldogno - 18,5 - all’epoca al timone dell’Usl Dolomiti. Le valutazioni in capo alla giunta regionale hanno premiato Dal Ben con 53,77 punti, Benazzi con 52,75 e Bramezza con 52,09. Voti meno lusinghieri per Compostella, fermo a 43,98, e Bortolo Simoni dell’Usl Pedemontana con 45,64.