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ADRIA

“La vecchia torre di via Angeli è un bene culturale da tutelare”

La torre dell’acquedotto è stata resa visibile alla cittadinanza in seguito ad interventi sul verde

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ADRIA - “La vecchia torre dell’acquedotto di via Angeli, all’interno del parco del museo archeologico nazionale, è un bene culturale da tutelare” è quanto afferma il sindaco Omar Barbierato. La vecchia torre è stata resa visibile alla cittadinanza in seguito ad interventi sul verde.

Collocata all’interno del parco del museo, la torre piezometrica risale al marzo 1912, poi dismessa attorno agli anni Settanta, in questi giorni è all’attenzione dell’amministrazione comunale per le opportune verifiche statiche, con lo scopo di sviluppare un progetto di restauro e riqualificazione per valorizzare l’opera come esempio di archeologia industriale.

“Un percorso – spiega il sindaco, illustrando i vari passaggi - che abbiamo già intrapreso come amministrazione civica con la direzione regionale musei del Veneto, il museo di via Badini e la soprintendenza archeologia Belle arti e paesaggio per Verona, Rovigo e Vicenza con l’obiettivo di sviluppare il marchio Adria. La porta del Delta, punto di riferimento per l'archeologia e la cultura”.

E ancora: “La torre è la testimonianza della prima rete di acque pubbliche realizzata nel territorio polesano, tra Adria e Rovigo nei primi anni del '900 – sottolinea Barbierato - Un manufatto in calcestruzzo armato, modellato con misurata maestria che rappresenta una delle prime testimonianze di questa tecnica costruttiva in Polesine e ad oggi rappresenta un patrimonio di valore significativo”.

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