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16.07.2021 - 14:21
ROVIGO - Era lo scorso aprile quando la consigliera regionale Laura Cestari (Liga Veneta per Salvini Premier) chiedeva al Governo un “sostegno economico immediato alle famiglie che decidono di iscrivere i propri figli alle scuole paritarie”, con particolare riferimento allo stanziamento previsto per il Veneto.
Sull’argomento - è ormai prossimo l’approdo in aula a Palazzo Ferro Fini per l’approvazione di una sua mozione ad hoc- la Cestari era intervenuta spiegando che “l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha evidenziato le disparità del sostegno economico tra scuole statali e paritarie no profit, ad esempio nell’ingiustizia delle rette da versare, seppur ridotte, anche se l’attività didattica era sospesa, e questo per timore di una possibile chiusura di nidi e materne per mancanza di soldi”. Il rischio, la consigliera lo evidenziava chiaramente, è sotto gli occhi di tutti: nel caso, “un bambino su tre resterebbe a casa essendo la rete dei servizi statali ampiamente sottodimensionata se non assente in molte aree del Veneto”.
Con i tempi della politica, non sempre celeri, ora la risposta a quell’appello è arrivata o almeno sta arrivando: notizia di alcuni giorni fa, all’interno del Decreto Sostegni Bis vi sarà un riconoscimento a livello statale per le paritarie anche dell’infanzia superiore a 10 milioni di euro, come annunciato dalla parlamentare leghista trevigiana Angela Colmellere.
Un filo diretto unisce quindi Venezia e Roma, o se si preferisce Rovigo e Treviso, andando a colmare un gap importante con ristori per migliaia di famiglie: “Anche da questa attenzione si vede il cambio di passo del Governo Draghi che dopo aver inserito 50 milioni per le scuole paritarie primarie e secondarie ne ha previsti anche 350 per le statali, fondi necessari per ripartire a settembre senza ritorno alla Dad”, spiega la parlamentare del Carroccio.
L’emendamento, approvato in commissione bilancio alla Camera, vede come protagonisti la Colmellere e il relatore del provvedimento, l’ex sindaco di Padova Massimo Bitonci. “Con la mia mozione che in un certo senso ha dato il la - chiude la Cestari -, si intendeva chiedere soltanto quanto già stabilito e nulla in più. La Regione del Veneto sostiene da sempre le paritarie con grande sforzo per i suoi bilanci, ma si tratta di un valore sociale che non appare in discussione. Con quest’ultima boccata d’ossigeno in arrivo le famiglie venete potranno guardare con maggiore serenità alle prossime settimane in vista della ripresa dell’attività scolastica a settembre”. Missione compiuta.
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