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IL CASO

Il post dello scandalo: "Coronavirus e smartworking scuse per non lavorare"

L'affermazione compare sui profili del Dipartimento della funzione pubblica

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"Uffici pubblici: Covid come alibi per non fare nulla". A poco più di due settimane dallo stop allo smart working per i dipendenti pubblici voluto dal ministro Renato Brunetta, il Dipartimento della funzione pubblica ha postato sui suoi profili social un articolo sul lavoro da remoto. Il testo, pubblicato dal Giornale d’Italia e firmato ironicamente “Ugo Fantozzi”, era un racconto critico sui dipendenti che durante la pandemia di Coronavirus hanno svolto le loro funzioni da casa per evitare il contagio: "Finte aperture al pubblico – scriveva il profilo nel copy – e interruzione del servizio alle spalle dei poveri Fantozzi". Il post è stato subito preso d’assalto dai commenti negativi, e pochi minuti dopo è sparito. Lo screenshot del post rimbalza comunque sui social e su Twitter spunta l’hashtag #BrunettaDimettiti.

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