Green pass, Armenio "promuove" il Polesine

ROVIGO - “Pochissime criticità, in Polesine il primo giorno col pass al lavoro è andato bene”. Paolo Armenio vicepresidente di Confindustria Venezia Rovigo commenta così la prima giornata nelle fabbriche con l’obbligo del Green pass. “Il sistema - aggiunge - ha funzionato bene, direi che in Polesine aziende e lavoratori hanno fatto la loro parte. Si sono verificate solo alcune problematiche, ma con numeri bassi”.

Le criticità a cui fa riferimento Armenio riguardano alcune fabbriche dove i lavoratori non hanno potuto accedere perché sprovvisti di Green pass a causa dei tempi di rilascio dello stesso. “Si tratta di casi di lavoratori che si sono vaccinati pochi giorni fa, e per i quali non sono ancora trascorsi i 15 giorni necessari”. Per loro la normativa prevede che debbano rimanere fuori dal posto di lavoro per i giorni in cui saranno senza pass. L’alternativa è di farsi il tampone. “la norma è chiara - specifica Armenio: il semaforo verde lo si ha solo col pass da vaccinazione o da tampone. Non esistono altre vie, nemmeno quella del certificato del medico”.

Altra problematica è quella di alcuni autotrasportatori sprovvisti del pass perché il loro vaccino non compatibile con quello italiano. In questo caso la soluzione è stata trovata con molto senso pratico: i trasportatori hanno effettuato le operazioni di apertura del loro carico in solitudine, per poi risalire nella cabina di guida al momento dell’intervento dei lavoratori dell’azienda che ha ricevuto le forniture. In questo modo si sono evitati i contatti fra camionista e altri lavoratori”.

Una prima giornata, tutto sommato, andata meglio di quel che si prevedeva, “e non dimentichiamo - chiude Armenio - che le aziende sostengono anche il costo dell’organizzazione della macchina dei controlli interni. Ma per la sicurezza di tutti lo si fa con convinzione”.