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Si teme l'insediamento di un impianto che tratterà rifiuti pericolosi

Il sindacato Cgil chiede alle istituzioni di vigilare sulla salute pubblica

Si teme l'insediamento di un impianto che tratterà rifiuti pericolosi

"Apprendiamo dalla stampa locale che nel sito dell’ex Azienda Alchemia Italia di Cavanella Po potrebbe sorgere un impianto di rifiuti pericolosi e non e correlata fabbricazione di prodotti chimici organici con una capacità di stoccaggio di circa 190 tonnellate. Al di là delle necessarie autorizzazioni di legge e verifiche da parte delle Autorità preposte, tale notizia non può che far nascere alcune perplessità e considerazioni. Proprio in quella zona abbiamo avuta la negativa e tragica esperienza di Coimpo a farci da forte monito: insediamenti di tale natura devono essere valutati con estrema attenzione ed in maniera inflessibile soprattutto in termini di impatto ambientale e di rischi per la salute di lavoratori e cittadini. Non possiamo più accettare che si crei un “conflitto” tra lavoro e tutela della salute che sarebbe deleterio anche socialmente e che non può che vedere prevalere in ogni caso il bene della tutela della salute e dell’ambiente che non è barattabile con alcuna ragione di profitto. Su questo anche come Sindacato non potremo che essere sempre vigili senza compromessi", spiegano Pieralberto Colombo e Federica Franceschi, rispettivamente Segretario generale Cgil Rovigo e Segretaria generale Filctem Cgil Rovigo.                                      

"Non è accettabile che si riproponga uno schema per cui dato che in Polesine - più che in altre zone del Veneto - ci sono spazi e necessità di insediamenti produttivi che creino lavoro, qualsiasi tipo di attività possa insediarsi. In questo senso, ancora una volta, si dimostra quanto necessario sia che tutti i soggetti del Territorio (istituzioni, parti sociali, politica locale) lavorino insieme in rete, strutturalmente, per orientare preventivamente l’insediamento di realtà produttive e le stesse condizioni di sviluppo della nostra Provincia. Bisogna partire dalle “vocazioni” del Territorio e dalla creazione di possibili filiere locali compatibili in termini ambientali ed attente anche alla qualità del lavoro che passa per la stessa tutela della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Da tempo  Cgil Cisl e Uil di Rovigo lo chiedono con insistenza ma ad oggi poco è accaduto ed il governo complessivo e la “visione” di quanto si realizza nel nostro Territorio di fatto ancora non esiste".

"Il possibile insediamento a Cavanella Po ne è un ulteriore esempio in negativo ma non dimentichiamo che nei prossimi mesi potremmo trovarci a gestire localmente alcune risorse legate ai progetti del PNRR, oltre che la realizzazione di quanto previsto per la ZLS. Per questi importanti motivi rilanciamo un forte appello, a partire dalle istituzioni locali, per lavorare davvero in “rete” in tale direzione".

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