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BADIA POLESINE

Un sostegno per pagare l'affitto

In campo il Comune, ecco come richiedere l'aiuto

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Il Comune in aiuto alle famiglie per le spese dell’affitto. Si potranno presentare dal 2 al 30 novembre prossimo le domande per ottenere il contributo a rimborso delle spese per l’affitto di casa sostenute nel corso del 2020. Il Comune di Badia ha infatti aderito al riparto del fondo di sostegno affitto, che consente, come spiega l’ufficio servizi alla persona, “l’erogazione di un contributo economico parzialmente a carico dello Stato, che lo finanzia annualmente con la legge di bilancio, lo ripartisce fra le Regioni tramite decreto del Ministero delle Infrastrutture perché sia infine distribuito ai comuni interessati, purchè partecipino anch’essi con proprie risorse economiche stabilite direttamente dalla delibera regionale. Quest’anno l’importo a disposizione del fondo corrisponde a 11.194.548,83 euro per gli affitti pagati nel 2020, con la possibilità di destinare allo scopo anche quanto residua dalle precedenti annualità, il cui esatto ammontare sara’ quantificato quanto prima dagli uffici regionali”.

Il bando di concorso potrà essere consultato all’albo pretorio del Comune fino al 30 novembre: durante questo periodo l’ufficio servizi sociali sarà a disposizione dei cittadini per la distribuzione dei moduli, l’aiuto nella compilazione della domanda e l’invio in via telematica alla Regione. I requisiti principali per ottenere l’aiuto economico sono la residenza nel Comune, l’essere stato locatario di un alloggio non di lusso nel corso del 2020 in virtù di un contratto di affitto registrato e avere un indicatore della situazione economica (Isee ordinario) non superiore a 20mila euro. Altri requisiti specifici sono elencati nel bando e riguardano fra l’altro le dimensioni dell’alloggio, non essere titolari di diritto di proprietà, usufrutto, uso e abitazione su alloggio/i o parte di essi, il cui valore catastale ai fini irpef sia superiore a euro 26.810,16 purchè la quota complessiva di possesso, da parte del nucleo familiare, sia inferiore al 50% e non aver stipulato il contratto di locazione con un parente stretto, per esempio tra padre e figlio.

L’assessore ai servizi sociali Valeria Targa richiama quindi l’attenzione “sui difficili momenti che abbiamo vissuto a causa dell’emergenza sanitaria, che avranno anche in futuro forti ripercussioni economiche e sociali su tante famiglie. Lavoratori e lavoratrici autonomi, a tempo determinato, atipici, partite iva si sono trovati in grave difficoltà a pagare gli affitti, che a volte gravano sulle spalle di una famiglia per oltre il 40% del reddito. Proprio questi sono i nuclei familiari a più alto rischio di povertà, specie se composti da giovani il cui reddito cala al crescere del numero dei figli, oltre a quelli in cui esiste solo un reddito da pensione, come nel caso di anziani soli. Ci aspettiamo che questo fondo, al quale anche il Comune partecipa con risorse proprie per 11.325 euro, possa avere rapida erogazione, evitando procedure burocratiche eccessive, proprio per dare un segnale di vicinanza a tante persone in difficoltà”.

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