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PORTO TOLLE

Sul National Geographic, l’epopea delle pescatrici di Porto Tolle

La foto reporter Chiara Negrello ha immortalato il loro duro lavoro "nel paradiso italiano del Delta"

Le nostre pescatrici finiscono sul National Geographic

PORTO TOLLE - C’è tutto l’universo femminile fatto di lavoro, di pesca, di famiglia, ma c’è anche il paradiso conosciuto a pochi che è il lembo di terra che accompagna il Po verso il mare e che onora la provincia di Rovigo.

Il National geographic ha dedicato a Porto Tolle e alla Sacca di Scardovari un lungo reportage che rende onore al nostro Delta e che invita i lettori a una visita in queste terre. “Un paradiso - secondo il reportage di Stefania D’Ignoti, con le fotografie di Chiara Negrello - italiano poco conosciuto, a cavallo tra il Veneto e l’Emilia Romagna, il delta del Po si estende su una superficie di oltre 66.000 ettari, rappresentando una delle aree più produttive e ricche per biodiversità d’Italia. Si tratta quindi di un ambiente unico e per questo è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1999”. Istituito nel 1988 per salvaguardare la flora autoctona e la fauna di questa zona, il parco ospita infatti più di 370 specie di animali (tra queste più di 300 sono aviarie) e oltre 1.000 specie di piante. Il suo variegato paesaggio ospita una miriade di habitat, dalle lagune ai sistemi dunali costieri e ai banchi di sabbia, rendendolo un importante centro di conservazione in Europa.

Nel suo reportage, il focus di National Geographic si concentra anche su una comunità di pescatrici, donne che hanno saputo rompere le barriere affermandosi con una professione tradizionalmente dominata dagli uomini. Il Parco Regionale del Delta del Po però non è solo natura, ma racchiude anche alcune bellezze storiche, culturali e artistiche nei tanti borghi e villaggi di pescatori sparsi sul suo territorio tra cui, appunto Porto Tolle.

Gli amanti della natura conoscono i tesori di quest’area, ma in pochi sanno di queste donne, che da decenni contribuiscono all’economia locale, in un settore da sempre tipicamente maschile. La fotografa Chiara Negrello ha voluto colmare questa lacuna con una serie di fotografie che documentano la loro quotidianità.

Nata e cresciuta a meno di due ore di macchina dalla riserva, Negrello ha seguito per mesi queste donne nella loro attività di pesca, dall’alba al tramonto. Le sue foto sono una sfida allo stereotipo che spesso vede le donne italiane esclusivamente come casalinghe che si occupano della famiglia e della gestione domestica.

“La storia di queste donne è un esempio di un tipo di femminismo che non viene sbandierato e che è nato come un processo di integrazione naturale - spiega Negrello - Attraverso queste foto spero di dare visibilità al valore e alla forza della piccola rivoluzione che queste donne hanno realizzato e continuano a portare avanti in silenzio ogni giorno sul delta del Po”.

Infine il National Geographic invita alla visitazione. Ne vedremo gli effetti a partire da questa primavera, quando si riprenderà a viaggiare anche dall’estero, si spera.

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