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Confindustria

Marinese: “Finanziaria, si può fare di più”

“Troppo timido il taglio delle tasse, occorreva puntare di più sulla crescita per rilanciare i consumi”

“Manovra? Serve più coraggio”

“Troppo timido il taglio delle tasse, occorreva puntare di più sulla crescita per rilanciare i consumi”

ROVIGO - “Occorreva più coraggio”, questo il primo commento che Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia Rovigo fa sulla manovra finanziaria al vaglio del Parlamento. Non una sonora bocciatura, ma nemmeno una promozione.

Presidente Marinese cosa le piace e cosa no di questa legge di bilancio?

“Ci sono luci ed ombre, inutile negarlo. E non posso negare nemmeno che ci si aspettava qualcosa di più. Più coraggio nel concentrare risorse sulla crescita, sul taglio del cuneo fiscale. Certo c’è un taglio alle tasse, ma troppo timido”.

Una riduzione fiscale di 8 miliardi di euro è poca cosa?

“Si doveva fare di più. E soprattutto concentrarli tutto sulla ripresa economico-produttiva, in particolar modo sul taglio del cuneo fiscale, per abbattere il costo del lavoro e innescare un processo virtuoso su produzione industriale e nuove assunzioni. Questo quello che serve al Paese. Bene ridurre l’Irap, una tassa ingiusta, che, di fatto diventa una tassa sulla tassa per tante imprese, occorre però cancellarla del tutto. In passato il governo Renzi aveva iniziato un percorso di questo tipo, si deve riprendere e accelerare”.

E il taglio dell’Irpef?

“Facendo delle simulazioni la riduzione per quei cittadini che rientreranno nei parametri sarà poco percettibile. E allora perché disperdere le risorse in misure di scarsa resa?”

Cosa serve al Paese per risollevarsi da questi due anni difficili?

“Credere e investire sulla crescita. Perché occorre rilanciare i consumi e per farlo servono investimenti sulla produttività, unica via per dare ossigeno all’occupazione. L’Italia ha anche un problema demografico, che non può non essere messo in correlazione alle poche disponibilità delle famiglie. Per questo dare fiato ai consumi è indispensabile”.

Detta così sembra semplice?

“Non è semplice, ma è l’unica cosa da fare. E’ vero che questa manovra finanziaria non ‘prende’, nel senso che non chiede nuovi soldi agli italiani. Ma le manovre dei prossimi anni lo faranno, ed ecco che occorre creare le condizioni perché gli italiani possano ‘dare’, e dunque creare sviluppo, e posti di lavoro”.

L'intervista completa sulla Voce di Rovigo di oggi 28 novembre

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