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CASA DI CURA CITTA' DI ROVIGO

"C'è tanto bisogno di riabilitazione"

Parla il nuovo responsabile di Medicina fisica e riabilitativa: il romano Massimo Iannilli

Nuove eccellenze per la riabilitazione Post Covid

ROVIGO - Cambio al vertice dell’unità operativa di Medicina fisica e riabilitativa della casa di cura “Città di Rovigo”, con l’insediamento di Massimo Iannilli come nuovo responsabile. Romano, 58 anni, laureato e specializzato in neurologia all’Università “Sapienza” di Roma, Iannilli ha prestato attività come neuroradiologo al policlinico “Umberto I°” della capitale prima di trasferirsi a Feltre, e quindi a Conselve presso l’azienda ospedaliera universitaria di Padova.

“Mi sono sempre occupato di lesioni cerebrali e da quest’anno presterò servizio alla 'Città di Rovigo' – spiega il nuovo responsabile - dove ho trovato un’ottima struttura, soprattutto dal punto di vista logistico: è accogliente, umanizzata e soprattutto luminosa. Un 'dettaglio' che, per i pazienti, è molto importante perché spesso l’unità operativa di riabilitazione è posta nei piani interrati e non occupa le parti “migliori” degli edifici".

"Inoltre, alla 'Città di Rovigo' le palestre dove i pazienti lavorano si trovano allo stesso piano del reparto di degenza per cui gli spostamenti e la gestione delle urgenze sono agevolate. L’equipe di medici è molto preparata ed autonoma ed il personale di reparto è giovane. Il mio obiettivo è quello di portare all’interno della struttura le metodiche più aggiornate per la cura dei pazienti a più alta intensità assistenziale, in particolare di quelli con gravi cerebrolesioni acquisite, senza dimenticare le necessità dei pazienti con patologie di origine ortopedica, con postumi di fratture o di artroprotesi”.

L’arrivo di Iannilli in via Falcone e Borsellino avviene nel mezzo della pandemia da Covid-19, con tutte le conseguenze che ciò ha comportato per le strutture sanitarie. “C’è un’enorme richiesta di riabilitazione da parte dei pazienti colpiti dal Covid-19 - spiega - che in molti casi non può essere affrontata che in regime di ricovero perché dobbiamo seguire non solo il recupero motorio di queste persone, ma anche le problematiche respiratorie che permangono abbastanza a lungo. Sono in definitiva dei pazienti molto complessi che hanno molteplici bisogni riabilitativi. Spesso, e soprattutto in provincia di Rovigo, dove si registra da anni una costante crescita dell’età media dei residenti, i postumi del Covid-19 si accompagnano ad importanti co-morbilità: parliamo quindi di persone con preesistenti patologie di tipo cardiaco, renale o artrosico”.

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