VOCE
comune di rovigo
15.12.2021 - 13:47
Edoardo Gaffeo
ROVIGO - Come in un gioco di società: cosa potrebbe fare un comune come Rovigo avendo in cassa ogni anno non meno di mezzo milione di euro in più immediatamente utilizzabile per la spesa corrente? Potrebbe ad esempio asfaltare qualche chilometro di strada in più. O potrebbe dare un risposta positiva alle richieste che arrivano dai settori in difficoltà come il sociale. Oppure potrebbe investire un po’ di soldi in più per le associazioni del volontariato. O potrebbe rendere più “agibili” i campi da calcio e gli impianti sportivi andando incontro alle mille richieste delle società sportive dilettantistiche... E di questo passo si potrebbe andare avanti, avanti e ancora avanti per almeno nove anni. No, l’unica cosa che non potrebbe (ma sarebbe meglio dire che non dovrebbe) fare è sistemare la pubblica illuminazione, perché quello sarebbe già previsto nella convenzione da stipulare, dopo una gara europea, con uno dei soggetti che si potrebbero proporre per la gestione della luce in città.
Lo abbiamo scritto ieri: negli ultimi nove anni il Comune di Rovigo ha “sprecato” la bellezza di 3 milioni di euro (a stare stretti stretti) solo per una scelta effettuata a fine 2013 dalla giunta guidata da Bruno Piva, ovvero quella di procedere alla concessione della pubblica illuminazione attraverso il Consip (la controllata del ministero dell’Economia) invece che con una gara europea (che era stata tra l’altro la strada indicata dal suo predecessore Fausto Merchiori). Una scelta legittima - è bene precisarlo a scanso di equivoci - in quanto ammessa dalla normativa, ma non per questo, come abbiamo visto, conveniente. E una scelta che all’epoca fu criticatissima.
Adesso il problema si riproporrà alla giunta guidata da Edoardo Gaffo, che nel corso del 2022 dovrà scegliere quale procedura adottare per l’assegnazione della pubblica illuminazione a partire da gennaio 2023. Trattandosi di procedure complesse, è chiaro che la decisione andrà presa al massimo entro la primavera, soprattutto se si opterà per la gara europea. Gara che nelle ultime settimane è stata ad esempio confermata dal comune di Adria che ha valutato, conti alla mano e servizio ottenuto, di tornare a mettere in gara il progetto per la pubblica illuminazione per i prossimi 20 anni. O come ha fatto, nel suo piccolo, il comune di Villadose, l’ultimo in ordine di tempo a procedere all’assegnazione (la firma è prevista nelle prossime ore) e dunque quello su cui si possono fare meglio due mani di conti. Alle condizioni attuali del costo dell’energia con la convenzione Consip graverebbe sulle cassa del comune per 500mila euro (oltre a quello che non sarebbe stato previsto come lavori e servizi extra). Insomma, convenzione alla mano, il risparmio è calcolabile in oltre il 40%. Una cifra che ad Adria, quando sarà completato l’iter della gara, potrebbe portare ad un risparmio in nove anni attorno a 1 milione e 900mila euro (oltre ad una garanzia di servizio puntuale e ad una serie di interventi che altrimenti il comune dovrebbe pagare a parte).
Il 40% non è poco. Tanto più quando si parla di soldi pubblici e di enti, come i comuni, che non navigano proprio nell’oro. Senza contare che il risparmio di Rovigo potrebbe essere anche più... corposo rispetto al mezzo milione di euro.
Ma fermiamoci al mezzo milione di risparmio all’anno. Con quei soldi in cassa, ad esempio, ci si sarebbe potuti risparmiare la storia senza fine del lodo Baldetti che ha rischiato davvero di far chiudere i rubinetti all’amministrazione... Ed è solo un esempio. Uno dei tanti.
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