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Rovigo

Il dono in concerto

Un grande progetto con Avis e Aido, uniti per la solidarietà

ROVIGO - Per chi ama la musica e chi dona se stesso agli altri, ha avuto il sapore della rinascita il ritorno di "Musica in dono". L'iniziativa di cultura e solidarietà che Aido e Avis comunali di Rovigo propongono per promuovere la sensibilizzazione e la scelta consapevole della donazione di sangue, organi, tessuti e cellule staminali, è rinata in continuità con il Progetto "3M - macchine musica moto" della professoressa Maria Braga, e così ieri nella chiesa di San Bartolomeo apostolo, dopo un anno di stop a causa della pandemia di coronavirus, ha regalato musica di grande qualità e il buon esempio della solidarietà che dona come una madre.

Nella quinta edizione dell'evento, a portare la "Musica in dono" sono state le studentesse di violino Giada Basanisi e Aurora Tridello e i musicisti professionisti Camilla De Giovanni (violino), Raffaele Magosso (organo), Catia Lucia Gagliardi (pianoforte) e Matteo De Stefani (violino), e quindi Nazzareno Balduin (violoncello) con Claudia Lapolla (violino) e Paolo Lazzarini (pianoforte).

Il programma musicale ha abbracciato composizioni di Eugène Ysaye (la celebre Sonata op. 2 per violino solo), il grande lirismo di "Meditation" (intermezzo dall'opera Thais di Jules Massenet), pagine poco conosciute - ma autentiche "chicche" per gli appassionati di musica per organo - dei compositori Domenico Zipoli, Amilcare Bosi e la rivisitazione di Enea Ferrante dell'Adeste fideles, e poi classici come l'Aria sulla quarta corda di Bach e un medley natalizio aperto da Silent night e chiuso da Let it snow.

C'è stato spazio anche per riflettere sulla pandemia in corso, come ha fatto Giada Basanisi raccontando la sua esperienza di studentessa nel primo lockdown, tra il vuoto di non aver potuto salutare come avrebbe voluto i compagni di classe e gli insegnanti nel passaggio alla scuola secondaria di secondo grado, e la gioia di ritrovare a "Musica in dono" la musica suonata in pubblico: «Tutti abbiamo una melodia che ci fa sorridere appena la sentiamo, o che ci porta a un momento particolare della vita» che rimane uguale mentre si fanno le stagioni e gli anni, perché la musica ha la forza di donare qualcosa senza chiedere nulla in cambio: così, «insieme ad Avis e Aido mettiamo sotto l'albero il bene più prezioso: il dono della vita», ha detto la giovane studentessa nei pensieri condivisi con il pubblico e nel suo percorso con la professoressa Braga, sua ex insegnante e presentatrice dell'evento ospitato dalla parrocchia di San Bartolomeo, che ha patrocinato "Musica in dono" insieme a Consorzio Università Rovigo, Comune e Provincia di Rovigo e Regione Veneto.

"La filosofia ci insegna che l'uomo è per natura un "animale" sociale, che ha bisogno di relazioni per vivere. Ma l'uomo è anche l'animale che dona - ha ricordato il presidente del Cur Diego Crivellari, seguito dal vicesindaco di Arquà Polesine, Luigi Carlesso - Con il progetto 3M abbiamo in programma di portare questo evento in un festival di tre appuntamenti» ha annunciato, e dalla consigliera provinciale Ilaria Paparella, commossa nel raccontare l'esperienza familiare di chi ha potuto ricevere il dono della vita, e attenta a cogliere nei donatori l'esempio di 'un messaggio che unisce'".

Per il vicesindaco di Rovigo, Roberto Tovo, "manifestazioni come 'Musica in dono', coniugando alla cultura lo stare assieme, mostrano come dopo il lockdown gli eventi culturali siano stati i primi a far vivere una nuova socialità, dopo che la pandemia aveva messo in discussione valori che ritenevamo assodati come l'appartenenza a una comunità, la solidarietà e pensare a se stessi in funzione degli altri».

Sono intervenuti anche i presidenti di Avis e Aido comunali di Rovigo, Francesco Chiavilli e Monica Giordani, assieme alla past presidente Aido Paola Pisani, e in chiusura è arrivato il messaggio dei parroci don Andrea Varliero e don Christian Malanchin, che ha auspicato "la ripartenza della cultura del dono, affinché il dono sia il senso della nostra vita".

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