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CGIL ROVIGO

Tirocini, scatta la riscossa

Il segretario generale Pieralberto Colombo: "Un passo importante che valorizza il lavoro"

Tirocini, scatta la riscossa

ROVIGO - "Nella Legge di bilancio in discussione in Parlamento è stato approvato un emendamento di Leu che prevede finalmente un riordino in senso restrittivo delle regole sui tirocini extracurricolari, cioè quelli effettuati al di fuori di un percorso di studi. Governo e Regioni avranno poi 180 giorni di tempo per mettere a punto nuove linee guida su questi tirocini che dovranno essere destinati solo a favore di soggetti con difficoltà d’inclusione sociale e si prevedono sanzioni rilevanti per i trasgressori che ne abusano". Lo spiega la comunicazione del segretario generale Cgil Rovigo Pieralberto Colombo.

"Andranno inoltre ben definiti - prosegue la comunicazione - i livelli essenziali della formazione (prevedendo un bilancio di competenze ad inizio tirocinio ed una certificazione delle competenze acquisite alla sua conclusione) come andranno definite modalità di contingentamento per vincolare l’attivazione di nuovi tirocini alle assunzioni di una quota minima di tirocinanti al termine del periodo di tirocinio".

"E’ questo un passo importante nella giusta direzione di valorizzare il lavoro e di puntare sulla sua qualità, come chiediamo da tempo come organizzazione sindacale - promuovendo come Cgil anche alcuni referendum in tal senso che hanno raccolto in un recente passato moltissime firme - per contenere o eliminare le forme più abusate di finta flessibilità che si tramutano invece in precarietà per le persone, nel lavoro come anche nella loro condizione sociale più complessiva".

"Troppo spesso fino ad oggi, se si vogliono guardare i fatti oggettivamente, i tirocini extracurriculari sono stati un mezzo per scaricare sui lavoratori i costi del lavoro ed hanno mascherato vere e proprie assunzioni con 'retribuzioni' di poche centinaia di euro e senza alcuna copertura previdenziale, fatto ulteriormente penalizzante per chi, soprattutto i giovani, soffre di carriere discontinue. I nostri uffici sindacali e legali sono da tempo chiamati in causa da lavoratrici e lavoratori per contrastare tali abusi, in particolare nel settore del commercio e servizi. Da novembre 2020 a novembre 2021 oltre 20 persone si sono rivolte per tali ragioni ai nostri uffici ed è dato chiaramente parziale riguardando la sola Cgil".

"Se un tirocinio ben regolato e delimitato può certamente essere in alcuni specifici casi un’utile opportunità formativa ed una possibile porta d’ingresso al mondo del lavoro, ormai la maggioranza di essi si è rivelata invece una modalità per aggirare un rapporto di lavoro dipendente ed il problema, come più volte denunciato come Sindacato, riguarda ormai lavoratrici e lavoratori giovani ma anche meno giovani in stato di necessità e che non hanno pertanto scelta. Non è certo così che si creano le condizioni di crescita di una società ma al contrario si creano solo lavoratori poveri e si alimenta disagio sociale. E’ venuto davvero il momento di avere il coraggio di chiamare le cose con il proprio nome e trovare soluzioni".

"Auspichiamo - continuando a batterci per questo - che ciò sia sufficiente e soprattutto sia solo un primo passo verso l’eliminazione delle forme più precarie e povere di lavoro e che si intraprenda tutti insieme la via della valorizzazione delle risorse umane, delle competenze e della qualità del lavoro non più considerato invece come un semplice costo d’abbattere ma come primo motore dello sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Questa rimane una delle priorità nella realizzazione delle prossime importanti riforme in cantiere e nella stessa attuazione delle progettualità legate al Pnrr".

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