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CORONAVIRUS
08.01.2022 - 13:14
Sono 7.680 gli over 50 polesani non vaccinati. Settemila 680 persone che, ora, dovranno fare la prima dose del vaccino, per non essere “fuorilegge” e beccarsi la multa una tantum da 100 euro. Ma, per circa il 70% di loro, è più profondo: dal 15 febbraio (sembra lontano ma mancano meno di 40 giorni) senza il vaccino non potranno nemmeno presentarsi al lavoro, e dunque rischiano di trovarsi a casa, sospesi, a stipendio azzerato. Intanto, in 39 si sono già presentati al centro vaccinale, nel giorno dell’Epifania, poche ore dopo l’annuncio dell’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale, per porgere il braccio all’iniezione: pochi, forse, ma è già un piccolo segnale.
In Polesine, fino a ieri, erano 19.056 le persone non vaccinate, tra la popolazione over 20. In particolare, su quasi 198mila vaccinati totali nella nostra provincia con almeno una dose, 177.872 hanno più di vent’anni; e di questi 111.225 ne hanno già compiuto 50 . I no vax - prendendo come classi di riferimento soltanto gli over 20 - sono, come detto, poco più di 19mila (a conti fatti, il 9,7% del totale). Nel dettaglio, non hanno ancora fatto il vaccino 2.560 persone tra i 20 e i 30 anni (su 19.844); 3.828 nella classe d’età tra i 30 e i 40 anni (su 23,775); 4.989 quarantenni (su 34,404); 4.279 cinquantenni (su 38.902); 2.266 sessantenni (su 34.326), 1.096 settantenni (su 26.088); e 39 persone over 80 (su 19.589). Dunque, i non vaccinati che hanno già compiuto i fatidici 50 anni sono 7.680; restringendo il campo a quelli di età compresa tra i 50 e i 64 anni, e dunque in età (si presume) attiva dal punto di vista lavorativo, parliamo di 5.473 “disertori” dell’obbligo vaccinale.
Per tutti, il rischio, immediato, è una multa da 100 euro. Tutti insieme, dunque, i no vax polesani dovrebbero pagare 768mila euro di sanzioni. Che sembra un numero molto grande, ma che, in effetti, si traduce in davvero poca cosa per le tasche di ciascuno di loro. Diversa è la questione legata al lavoro: difficile dire quanti di quei 5.473 tra i 50 e i 64 anni siano davvero occupati, ma di sicuro si tratta di migliaia di persone. Che, tra meno di 40 giorni, potrebbero trovarsi impossibilitati a continuare a lavorare, e dunque a casa a zero euro fino al 15 giugno. La prospettiva di quattro mesi senza stipendio potrebbe, insomma, convincere più di qualcuno, seppur malvolentieri, a fare l’odiato vaccino. Se ci sarà davvero la corsa ai centri vaccinali, però, lo vedremo soltanto nelle prossime settimane e, soprattutto, a ridosso del primo febbraio, data limite per effettuare la prima dose e poter così avere il Green pass valido già dal primo giorno di obbligo sul posto di lavoro.
Intanto, il primo giorno dopo l’annuncio delle nuove regole, sono state 39 le persone over 50 (ma tutti under 60) a recarsi ai centri vaccinali polesani per ricevere la prima dose. Nel giorno dell’Epifania, sono state complessivamente 210 le prime dosi inoculate, ma la maggior parte di queste riguardano ragazzi sotto i 20 anni: in un solo giorno, il tasso di copertura nella fascia d’età tra i 5 e gli 11 anni è cresciuta infatti dello 0,8% (a conti fatti, parliamo di un centinaio di iniezioni) e quella tra 12 e 19 anni dello 0,2% (a spanne, circa 50 nuove punture). Nella stessa giornata, sono state eseguite soltanto otto seconde dosi, mentre sono stati 1.139 le terze dosi inoculate, che portano al 72,6% la copertura del booster.
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