VOCE
BELLOMBRA
31.01.2022 - 03:04
ADRIA - Un secolo, un decennio e altri dodici mesi: fanno 111 anni. Questo il traguardo che ha raggiunto ieri Ida Frazzon, nata a Bellombra, ma da diversi decenni risiede a Muradolo di Caorso, nel Piacentino. Purtroppo, a causa della pandemia ancora troppo insidiosa, parenti e amici di Bellombra non potranno andare per la consueta festa annuale.
Ida Frazzon è nata il 30 gennaio del 1911 a Bellombra e oggi compie 111 anni. “Nella sua mente - ricorda Paolo Rigoni - trattiene tutti i ricordi che hanno segnato la sua vita attraverso un secolo, quello che gli storici hanno chiamato “breve”, ma prodigo di molte ansie e poche gioie per chi, come lei, ci è passato in mezzo da persona giusta e mite, consapevole degli avvenimenti che l’hanno toccata. Fisicamente è ancora valida, riconosce parenti nipoti e pronipoti, è solita, tempo permettendo, fare una breve passeggiata pomeridiana a braccetto dell’accompagnatore. Soltanto in questi ultimi mesi la memoria del presente ha iniziato a scolorire. Mente e ricordi si ancorano al passato, alla vita della corte con fratelli e sorelle, alla giovinezza nella campagna di Bellombra”.
Figlia del castaldo di corte Basadonna, Casimiro, originario di Loreo, rimasta orfana di madre molto presto, sesta di nove figlie, accudiva alle domestiche faccende per consentire a fratelli e sorelle più grandi di andare “a giornata”, ovvero al lavoro. “Al matrimonio non ci pensava - afferma Paolo Rigoni - Anzi era una possibilità nemmeno presa in considerazione. Ma il destino la fece incontrare con Marino Visentin, vedovo con sette figli, arrivati uno dietro l’altro. Si sposarono e ne sono nati altri tre. Ai primi degli anni Sessanta del secolo scorso, seguendo le vie di tanti migranti polesani in cerca di lavoro, la numerosa famiglia si è trasferisce a Caorso e qui i figli iniziano tutti una propria strada in una zona in forte espansione e sviluppo economico”.
Gli è stato chiesto quale sia il segreto per arrivare a alla sua età ancora reattiva. “Il segreto? - ha risposto Ida - Avere tanta pazienza soprattutto nei momenti difficili, in cui ho pensato ad andare avanti per i miei figli. Ma non solo. Anche la lettura per me è stata ed è tutt’ora importante. Avendo frequentato poco la scuola, ho rimediato da sola. Mi piace leggere molti romanzi, soprattutto Manzoni. Ma ho letto anche altro, come ‘Le mie prigioni’ di Silvio Pellico, ‘Quo vadis?’ di Henryk Sienkiewicz, e diversi libri di storia. In questo periodo sto leggendo i ‘Canti’ di Leopardi. Inseparabile da ‘Famiglia cristiana’ e da qualche altro giornale”.
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