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ROVIGO

Così lotta contro il razzismo, la redenzione di Gabrielli

Dopo aver lanciato offese a Maignan, portiere del Milan, il tifoso Polesano si pente

“Ero fuori di me. Chiedo scusa”

Dalle polemiche per gli sguaiati e vergognosi insulti razzisti al pentimento e al lavoro in comunità di volontariato ed ora lo sbarco sulla Cbs America per servizi sul calcio italiano e il contrasto al razzismo. E’ la parabola di Davide Gabrielli l’operaio polesano, di Polesella, che qualche mese fa era finito al centro delle polemiche, e delle critiche, per gli insulti rivolti al portiere del Milan Mike Maignan durante la sfida Juventus-Milan del 19 settembre 2021 a Torino.

La rete televisiva Cbs America, infatti, sta costruendo una trasmissione sul calcio italiano e il fenomeno del razzismo. Un’inchiesta televisiva in cui ci saranno, fra le altre, interviste al capitano della Juventus Giorgio Chiellini e al giocatore del Napoli Kalidou Koulibaly. Gli autori della puntata hanno contattato l’avvocato Elena Perini per poter intervistare anche il 40enne polesano e intervistarlo. Per fare raccontare a lui stesso la sua esperienza. E quindi la follia di quella serata all’Allianz stadium di Torino, culminata in un assurdo video girato col telefonino in cui il portiere francese del Milan era bersagliato da insulti razzisti. Un video che poi aveva fatto il giro dei social e che era stato alla base delle indagini della Procura di Torino per l’individuazione del 40enne polesano e della sua denuncia.

Indagini portate avanti anche dalla stessa società Juventus per accertare le responsabilità. Era stato poi lo stesso Davide, assistito dall’avvocato Elena Perini, ad ammettere le proprie colpe, scusandosi con tutti, spiegando che quella sera era fuori di sé, che aveva bevuto troppo lasciandosi andare a comportamenti inqualificabili e vergognosi. Un pentimento che avrebbe anche voluto spiegare di persona con Maignan e che aveva fatto il giro di tutti i giornali sportivi, e non, nazionali.

Davide, poi raggiunto da Daspo, aveva anche dato la possibilità ad impegnarsi nel volontariato per dare una mano a persone in difficoltà e per scacciare del tutto ogni parvenza di cultura dell’esclusione o dell’intolleranza. E così l’operaio ex sindacalista, di Polesella, aveva cominciato a prestare la sua opera alla Casa di Abraham di Rovigo, associazione che si occupa di accoglienza, per poter dar una mano ai progetti benefici. E dare così seguito concreto al suo cammino di redenzione.

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