VOCE
Rovigo
04.02.2022 - 18:32
ROVIGO - Il 7 febbraio è la giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo, un fenomeno sempre più diffuso per il quale il Csv di Padova e Rovigo è in prima linea dal 2010 con diversi progetti attivi anche negli ultimi mesi di pandemia, durante i quali si è assistito a mutamenti degli episodi di violenza.
"Il Csv, dal suo osservatorio - prosegue il comunicato stampa - ha constatato infatti che la Didattica a Distanza, il lockdown e le pochissime relazionali sociali delle ragazze e dei ragazzi hanno fatto incrementare gli episodi di cyberbullismo, rispetto al fenomeno del bullismo classico, solitamente fisico e verbale. Il cambio totale di vita delle studentesse e degli studenti, sia a livello sociale che formativo, ha generato dei vuoti, spesso riempiti da comportamenti aggressivi anche durante le video lezioni previste in Dad".
"Il CSV di Padova e Rovigo negli ultimi 12 mesi è stato contattato da diversi Istituti scolastici che hanno segnalato episodi di diffusione di foto di docenti e di compagni di classe che venivano manipolate, anche a sfondo sessuale, per poi essere lanciate in rete. Il tutto fa emergere, tra l’altro, ulteriori fenomeni preoccupanti, come il sexting e il revenge porn".
"Per prevenire il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo a partire dal 2010 il Csv di Padova e Rovigo ha ideato e sviluppato il progetto 'Si Possiamo Cambiare' che nasce come misura alternativa alla sospensione scolastica, nella prospettiva di far maturare gli studenti in un percorso di impegno e coscienza di sé. L’iniziativa, giunta alla sua dodicesima edizione, in questi anni ha incontrato e inserito nel mondo della solidarietà 300 alunni e sensibilizzato e accompagnato più di 150 gruppi classe".
Mario Polisciano, psicologo dei processi educativi e referente del Csv di Padova e Rovigo per l’orientamento al volontariato e i progetti con le scuole spiega: “All’interno di questa progettualità, sono stati accompagnati bulli e bulle vittime e spettatori/spettatrici a vivere delle esperienze emotive correttive (F. Alexander 1946) che hanno aiutato i nostri giovani a vivere delle esperienze concrete, in grado di 'riparare' l'influenza traumatica di esperienze negative precedenti. Il volontariato, e le esperienze emotive ad esso correlato, hanno quindi trasformato delle esperienze “spiacevoli” in una sorta di shock positivo, producendo un rapido cambiamento”.
"Il Csv di Padova e Rovigo è inoltre partner del progetto Scholé, di cui è capofila la cooperativa sociale Cosep, nato nel 2020 per contrastare la povertà educativa nel quartiere Arcella di Padova. Il progetto, della durata di quattro anni, è stato finanziato con 844mila euro dall'impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Grazie a questo progetto gli Istituti Valle e Briosco di Padova sono diventate delle “community school” aprendo le porte al quartiere oltre l'orario della didattica e rendendoli centri di trasformazione dell'Arcella. Nel corso del primo anno le azioni di progetto si sono focalizzate a ridurre e contrastare il fenomeno del bullismo attraverso uno sportello psicologico gratuito e laboratori di coinvolgimento dei ragazzi in ottica di peer education".
"Inoltre nel territorio del Polesine il Csv di Padova e Rovigo è partner del progetto “Reti tra Giovani e Territorio” che ha come capofila il Comune di Castelmassa. Il progetto afferisce all'Area di intervento “Prevenzione e Disagio giovanile” dell'A. Ulss 5 di Rovigo e si pone la finalità di prevenire e ridurre comportamenti a rischio in giovane età e identificare il disagio giovanile nel momento della sua insorgenza. Il progetto in particolare mira a strutturare un servizio che recuperi il contatto con gli adolescenti nei contesti aggregativi, promuovendo interventi di prevenzione e riduzione del rischio attraverso l’attivazione di un gruppo di psicologi che interagisca direttamente con gli adolescenti nel territorio, strutturando attività costruite in collaborazione con i giovani stessi, per promuovere una cultura di benessere e cercare di inquadrare dal punto di vista clinico il disagio in adolescenza".
Il Presidente del Csv di Padova e Rovigo, Luca Marcon, sottolinea l’importanza per il Csv di lavorare nella direzione della prevenzione e dell’accompagnamento dei giovani: “Colleghiamo sempre questi fenomeni a ragazzi e ragazze sentendoci quindi non coinvolti in prima persona ma tutti noi, adulti, volontari, insegnanti, operatori sociali, genitori e, in generale, la comunità, abbiamo una grande responsabilità nella prevenzione della violenza e nello sviluppo di relazioni sociali positive. Nessuno di noi merita di essere offeso, minacciato, vessato e maltrattato quindi agire congiuntamente è l’unica via per un’azione di successo”.
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