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Rovigo

Sempre meno nascite in Polesine

Lo studio condotto da IlSole24Ore: ogni anno perdiamo 2mila abitanti

Sempre meno nascite in Polesine

ROVIGO - Duemila abitanti in meno ogni anno. Continuando di questo masso, tra meno di cinque anni la popolazione della provincia di Rovigo scenderà sotto quota 220mila unità; e nel corso del 2031 (che sembra lontanissimo, ma mancano meno di dieci anni: un battito di ciglia per chi deve programmare le politiche pubbliche) scavallerà in negativo anche quota 210mila. Con lo spettro di scendere sotto i 200mila abitanti prima della fine di quel decennio. Sempre che non si verifichi un’inversione di tendenza.

Il Polesine è a rischio spopolamento. Negli ultimi due anni, il saldo demografico della nostra provincia ha fatto registrare i dati peggiori di sempre. Un andamento che si spiega solamente in parte con l’aumento della mortalità causata dal Covid. In realtà, ci sono altri due fattori da tenere in serie considerazione: la diminuzione progressiva del numero delle nascite, e la fine dell’afflusso di immigrati, che dal 2014 non compensano più il saldo (negativo) tra nascite e morti.

Natalità Il primo dato che salta agli occhi è il calo della natalità. In Polesine non si fanno più figli, ma il problema è più generale. A livello nazionale, tra il 2002 e il 2020 le nascite sono calate del 27,7%, come rileva uno studio pubblicato dal Sole 24Ore di ieri. In Polesine, in meno di vent’anni, abbiamo “perso” un bambino ogni quattro: il calo delle nascite, infatti, è del 25% esatto. Sotto la media nazionale: un dato che fa di noi la 69esima provincia per denatalità, o se preferite la 39esima (su 107) in cui le nascite, in quei 18 anni, sono calate di meno. Il resto del Veneto ha visto il numero di bebè, in proporzione alla popolazione, calare molto di più: Vicenza ha perso il 33,6% delle nascite, Treviso il 32,7%, Padova il 31,2%, Belluno il 31%, Venezia il 27,1% e Verona il 25,3%.

In ogni caso, in Polesine, nel 2002, nascevano 6,8 bimbi nati ogni mille abitanti: parliamo di 1.645 parti in un anno. All’epoca, però, le nascite aumentavano: l’hanno fatto fino al 2010, quando nella nostra provincia sono nati 1.984 bambini, 8,2 ogni mille residenti. Dal 2011 (non a caso, all’alba della grande crisi economica) le nascite sono costantemente diminuite: quell’anno, nacquero 7,5 bambini ogni mille abitanti, l’8% in meno rispetto all’anno prima; nel 2014 erano 6,6; per precipitare a 5,7 nel 2018 (il 30% meno di otto anni prima); fino a toccare il punto più basso nel 2020, con 5,1 bimbi per mille abitanti, 1.173 in tutta la provincia, oltre 800 in meno rispetto a dieci anni prima. L’anno scorso, invece, c’è stato un piccolo rimbalzo con 1.196 nuovi nati.

Mortalità Di pari passo, però, abbiamo assistito a un aumento della mortalità, legato soprattutto al progressivo aumento dell’età media: siamo una provincia anziana, e dunque ci sono sempre più decessi. Se nel 2002 sono morti 4,5 polesani ogni mille abitanti, nel 2014 i funerali erano già diventati 5,7: per salire a 6,8 nel 2017 (con un aumento del 19% in tre anni); e a 7,5 nel 2018 (+31% in quattro anni). Poi è arrivato il Covid: nel 2020 ci sono stati 9,5 funerali ogni mille abitanti, l’anno scorso 9, cioè un po’ meno rispetto all’anno prima ma decisamente di più (il 21,6%) rispetto al 2019.

Immigrazione Fino al 2013, era l’arrivo di stranieri a tenere in equilibrio la nostra bilancia demografica. Anzi, negli “anni zero” del ventunesimo secolo, qualche anno il Polesine ha fatto registrare anche sensibili aumenti della popolazione. Tra il 2001 e il 2011 il numero totale di residenti è rimasto complessivamente inalterato: 242mila. Dal 2008, però, dal Polesine hanno iniziato ad andarsene i polesani, e dal 2014 hanno iniziato ad arrivare meno stranieri rispetto a quanti ne partivano. Con il risultato che il tasso di crescita complessivo è finito in territorio negativo: prima timidamente, con il -0,25% della popolazione registrato nel 2011, poi in modo sempre più deciso: nel solo 2015 abbiamo perso lo 0,88% degli abitanti, nel 2017 lo 0,9%, per frenare poi rispettivamente al -0,62% del 2018 e al -0,77 dell’anno successivo. Poi, nel 2020, la nuova accelerata, con la perdita dello 0,93% degli abitanti, un valore simile a quello stimato per il 2021.

Il futuro Numeri che si traducono in circa duemila persone in meno ogni anno. Per la precisione, la popolazione residenti in Polesine nel 2020 è diminuita di 2.139 unità, passando dai 232mila di inizio anno ai 230mila del primo gennaio 2021. Nel 2021, contrazione complessiva di altri 2.076 residenti. Con questo trend, il primo gennaio 2026 il Polesine avrà 220.564 cittadini, un anno dopo sarà già sceso a 218.579, e il primo gennaio 2030 (tra meno di otto anni) toccherà quota 212.730. Due anni dopo, saremo appena 209mila. E nel 2037 rischiamo di restare in meno di 200mila: mancano soltanto 15 anni.

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