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CARO BOLLETTE

"Energia alle stelle, serve il nucleare pulito"

L'analisi di Giordano Riello presidente di Nplus

"Energia alle stelle, serve il nucleare pulito"

ROVIGO - La tanto agognata ripresa dell’economia, dopo questi lunghi mesi - ormai due anni - di pandemia, subisce, con il cosiddetto “caro bollette”, un improvviso stop. Proprio quando l’economia ricomincia a girare arrivano i rincari dell’energia a segare le gambe al ritorno alla vita - quasi normale - di famiglie e imprese.

Un fenomeno che, come se non bastasse, si aggiunge a tutti i problemi che questa situazione, non certamente ordinaria, causata da due anni di pandemia si era già portata dietro. E così chi era riuscito a resistere fino ad ora e sperava finalmente di tirare un sospiro di sollievo si ritrova a fare i conti invece anche con i rincari dell’energia che colpiscono famiglie e imprese. Ed ecco servita quella che Giordano Riello, presidente di Nplus, già presidente di Giovani di Unindustria Rovigo, ha definito “Una tempesta perfetta”.

Riello, in che modo questo rincaro dell’energia colpisce oggi le imprese?

“E’ un problema che si aggiunge ad una situazione straordinaria pregressa. Situazione che riguarda soprattutto i problemi di reperibilità delle materie prime. Facciamo un esempio: per quanto concerne il mio campo, abbiamo estrema carenza di microprocessori. Ordinarli oggi significa ottenere la consegna per il 2027. Davvero. Cercare poi di ottenerli attraverso altri canali diventa troppo costoso e andrebbe a ricadere sui costi al cliente. I trasporti non ci sono o costano davvero troppo senza contare i continui flussi di cassa in uscita, e mai in entrata, che abbiamo avuto in questi anni di pandemia. Diciamo che anche l’aumento dell’energia in questo periodo non ci voleva proprio”.

Come ci siamo arrivati?

“Per quanto riguarda la mancanza di materie prime credo che sia colpa dell’occidente. Abbiamo sacrificato la produzione e ora il 90% della componentistica - parlo del mio campo e quindi ad esempio di microprocessori, resistenze, eccetera - viene prodotta dal Sud Est asiatico. Noi non produciamo più niente e siamo dipendenti da loro. Non voglio dire che dobbiamo creare l’autarchia ma serve sicuramente cominciare a ricostruire la nostra filiera. Mancanza di materie e costo dell’energia non sono collegati, ma sono due problemi che si sommano”.

Cosa potrebbe o dovrebbe fare il governo per aiutare famiglie e imprese?

“Cercare di calmierare i prezzi dell’energia. E’ necessario prima di tutto un forte intervento dell’Europa e l’Italia può fare pressione perché questo avvenga. Fare pressione con la Germania per il completamento del progetto Nord Stream 2 - il gasdotto, che dovrebbe raddoppiare le forniture di gas naturale dalla Russia alla Germania - e smorzare le tensioni con la Russia, perché prendiamo energia da loro. E poi bisogna seriamente pensare a dotarsi di energia nostrana. Se continuiamo così, come ha detto il ministro Cingolani, arriveremo a breve ad avere maggiori costi dei soldi a noi destinati dal Pnrr. E sarebbe un disastro”.

Su quale energia dovrebbe puntare allora l’Italia?

“E’ chiaro che le energie pulite sono il futuro. Ma parliamo di un futuro a medio-lungo termine. Bisogna pensare al breve-medio periodo e io credo che sarebbe utile tornare a parlare di nucleare”.

Ma noi italiani non ci eravamo già espressi contro?

“Certo, ma ora le centrali non sono più quelle di una volta. Sono controllate e non inquinanti. Siamo comunque circondati da centrali di questo tipo nei Paesi limitrofi e tanto le scorie le abbiamo lo stesso. Non è più tempo di dire no al nucleare. E’ invece tempo di dotarci seriamente di energia nostrana”.

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