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ROVIGO

"Salvò 5mila persone dalla morte, pagò con la vita"

La città si ferma per rendere omaggio al questore beato, Giovanni Palatucci

ROVIGO - "Giovanni Palatucci ci aiuterà sempre, teniamo alta la testa: nel suo esempio sconfiggeremo anche questo male che ci sta attanagliando. E' una ulteriore prova del destino? Bene, la supereremo". E' con queste parole che Flavio Ambroglini, poliziotto in quiescenza, ex assessore comunale, ma soprattutto presidente del Comitato Palatucci, ha ricordato il questore di Fiume, deportato e ucciso nei lager, non prima, però, di avere salvato circa 5mila persone dalla "soluzione finale", come i folli la chiamarono.

Una cerimonia svolta nel pieno rispetto delle disposizioni contro il coronavirus, ma che parla chiaramente dell'affetto e del legame tra la città e il questore eroe. Presenti le massime autorità, civili e militari, del Polesine. Un momento solenne, con il prefetto che ha guidato l'omaggio alla corona deposta ai piedi del monumento, in Commenda, nel piazzale dedicato proprio a Palatucci.

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