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Rovigo

Over 50, da domani scatta l'obbligo vaccinale per lavorare

Ecco l'opinione dei cittadini

ROVIGO - Mancano poche ore al fatidico giorno: parte il conto alla rovescia per gli over 50 no vax.

Dal primo febbraio scorso, infatti, chi non si è messo in regola rischia una multa da 100 euro e da domani, pure l’esclusione dal posto di lavoro, ovviamente per chi è lavorativamente attivo, con conseguente sospensione a stipendio zero. Secondo i più recenti dati forniti dall’Ulss 5, sono 6.236 i polesani che hanno già compiuto 50 anni ma che non hanno mai fatto il vaccino.

Di questi, però, 1.894 hanno contratto il Covid negli ultimi 90 giorni e dunque sono ancora esenti dalla vaccinazione e in possesso di un Green pass da guarigione. Allo scadere del quale, però, dovranno giocoforza vaccinarsi per continuare a lavorare. Dunque, da domani saranno 4.342 i potenziali lavoratori irregolari.

C'è dunque una quota di cittadini che non sono smossi nemmeno dal rischio di perdere lo stipendio e che a questo punto molto difficilmente si presenteranno negli hub per farsi vaccinare. C’è chi si schiera a favore della misura e chi, invece, sta dall’altra parte della barricata.

Tra chi è d’accordo c’è Cosetta: “È una regola più che giusta. Dovevamo vaccinarci tutti, per uscire quanto prima da questo pandemia, ma la cosa non è stata fatta. Dopo due anni siamo tutti stanchi”. Sulla stessa linea di pensiero c’è anche Marzia: “Questa regola la vedo come una sicurezza in più per tutti, soprattutto qui che parliamo principalmente dei luoghi di lavoro”. E anche Silvia conferma di essere d’accordo con la legge: “Mi sembra sia giusto, se lo facciamo tutti è giusto che effettivamente lo facciano tutti. È più che corretto, quindi”. Chi, invece, sta dalla parte del “no” è Stefano che ne spiega le motivazioni: “Lo trovo come un atto di coercizione, una cosa che discrimina solamente le persone e che va anche contro l’economia. Qualcuno non ha capito il reale ruolo del Green Pass, serve solo per schedare le persone e le proprie abitudini”. E anche Laura non disdegna critiche a riguardo: “È un abuso di diritto e, come è stato fatto con altri provvedimenti, sarebbe giusto che non venga proprio applicato”.

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