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Rovigo

Comunità e territori resilienti: la presentazione del libro nato dal progetto Luci

Le città del futuro nascono in Polesine. Ecco il libro che ci insegna a ripensare le nostre comunità

ROVIGO - Costruire comunità e territori resilienti: presentazione del libro e incontro con gli autori, il grande progetto di Luci. 

Il Polesine si candida a laboratorio per la comunità del futuro. Questo il messaggio forte che esce dalla presentazione del volume “Costruire comunità e territorio resilienti - Beni comuni e urbanistica climate-proof per l’innovazione urbana” edito da Anteferma Edizioni. 

L’evento, tenutosi mercoledì 23 febbraio in Pescheria Nuova, ha visto intervenire gli autori: Francesco Musco, docente dell’Università Iuav di Venezia e direttore della ricerca, Giorgia Businaro, ideatrice e responsabile del progetto, e Giovanni Litt, ricercatore Iuav (assente nell’occasione Denis Maragno, ricercatore Iuav in Tecnica e pianificazione urbanistica), hanno dialogato con il direttore de La Voce di Rovigo, Pierfrancesco Bellini, presente in veste di moderatore, che li ha stimolati nella discussione. 

La ricerca, illustrata brevemente in sala anche con la proiezione di alcune slide, restituisce i primi esiti del programma “Luci - Laboratori Urbani per Comunità Inclusive”, coordinato dall'Università Iuav di Venezia e che ha avuto come caso studio proprio il Polesine: nel concreto, dopo la somministrazione di un questionario, si è andati a mappare i beni comuni del Polesine (42 in tutto), da quelli ambientali come ad esempio Parco Langer a Rovigo o il Parco Archeologico delle Dune Fossili di Porto Viro, a quelli sociali come la Casa della cultura e della legalità di Salvaterra (Badia Polesine) o il Pavajon di Grignano Polesine (Rovigo), passando per quelli culturali come l’Accademia dei Concordi a Rovigo o la Casa Museo di Matteotti a Fratta Polesine, fino alle tradizioni come la Festa della zucca di Melara o quella della fragola di Salara.

Oltre a questo lavoro di screening prezioso e certosino, lo studio individua anche linee guida per i Comuni come la proposta di adozione del “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazioni per la cura, la rigenerazione e la gestione condivisa dei beni comuni urbani” definendo quindi metodi e azioni per contribuire alla costruzione di comunità e territori capaci di dar vita ad alleanze tra chi vive, chi pianifica e chi governa le città.

È qui che si inserisce il concetto di resilienza, più volte ribadito nel corso della presentazione, specie in riferimento a territorio e comunità, per progettare modi rinnovati di vivere la socialità, ripensare le economie, rapportarsi con la natura, favorire l’inclusività: tutto ciò necessita di processi collaborativi che, con la condivisione di conoscenze, favoriscano i cosiddetti processi bottom-up, ovvero dal basso, aperti e inclusivi come ad esempio il cosiddetto “Urbanismo tattico”, pratica sviluppatasi nel Nord America ma che anche in Italia e a Rovigo comincia a prender piede con il contributo di Urban Lab.

Nei loro interventi i tre autori hanno centrato alcune tematiche che hanno ispirato lo studio: Musco ha sottolineato la necessità di una “regia di area vasta di cui il Polesine, con tanti Comuni medio-piccoli, avrebbe bisogno. Il capoluogo da solo non basta - queste le sue parole -, serve una strategia di ampio respiro, lavorare in maniera integrata e attuare ragionamento su macro scala mettendo magari a sistema investimenti e soggetti quali banche, fondazioni e amministrazioni locali. Il Pnrr? Occorre grande attenzione e rispetto alla reale efficacia di quanto si va a realizzare con questo importante strumento”.

Giorgia Businaro ha posto invece l’accento sul concetto di sussidiarietà, punto di partenza per nuove metodologie di amministrazione condivisa e previsto dall’articolo 118 della Costituzione, soffermandosi sui concetti di bene comune e gestione collaborativa della città mentre Giovanni Litt si è soffermato sulla resilienza rispetto a temi come il cambiamento climatico, parlando di consapevolezza quale primo tassello per azioni concrete e politiche di contrasto.

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