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guerra in ucraina

“Mi hanno richiamato alle armi, ma io resto in Italia”

Rustam, ucraino polesano, da 17 anni vive a Rovigo: "Non voglio lasciare la mia famiglia"

Rustam, ucraino polesano: “Richiamato alle armi: non ci vado”

ROVIGO - Rustam ha 39 anni. Ne aveva poco più di 20 quando è arrivato a Rovigo. Qui è diventato grande, si è fatto una famiglia, ha un lavoro stabile in una fabbrica. L’altro giorno, appena dopo il primo colpo d’artiglieria, l’Ucraina l’ha richiamato.

“A casa mia, in Ucraina, è arrivata la cartolina rossa: richiamato alle armi. Ho fatto il militare: sono obbligato ad andarci. Ma non voglio partire: non voglio lasciare la mia famiglia. Se vogliono, mi vengano a prendere con la forza”.

“Oggi ho sentito i miei cugini - racconta - sono stati chiamati anche loro. Si nascondono, perché non vogliono andare in guerra. E’ una situazione bruttissima: tante persone devono lasciare figli e famiglie e andare al fronte”.

“Noi - dice ancora - abitiamo ai confini con Moldavia e Romania. Ma lì vicino c’è una base militare che è già stata bombardata due volte dagli aerei militari russi. I miei parenti e i miei amici stanno bene, ma hanno paura e restano nascosti nelle cantine sotterranee”.

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