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ADRIA

Nasce l'orto didattico per avvicinare gli alunni alla natura

Nonni ortolani chiamati a partecipare al progetto con il Cipriani

ADRIA - Nonni richiamati a scuola per fare gli ortolani, anzi per insegnare ai ragazzi a conoscere, amare e coltivare la terra. L’appello arriva dall’alberghiero Cipriani dove ieri mattina è stato presentato il progetto “Orto didattico e solidale”. Nell’occasione è stata sottoscritta la convenzione tra la scuola rappresentata dalla dirigente Lorenza Fogagnolo, il comune con il sindaco Omar Barbierato e l’associazione Foglie vive con il presidente Gabriele Passarella. Presenti, tra gli altri, Davide Marangoni volontario dell’associazione, oltre che assessore a Taglio di Po, gli assessori Sandra Moda e Andrea Micheletti, la docente Barbara Giunta che segue la didattica di inclusione del Cipriani, altri insegnanti e una delegazione di studenti.
L’iniziativa coniuga inclusione, sostenibilità e cittadinanza attiva.

“Il progetto – sottolinea Fogagnolo – contiene obiettivi ricchi di significato e di valore concreto per la collettività, a partire dalla sinergia tra scuola, ente comunale e terzo settore. In questo modo si vuole mettere al centro la persona intesa come studente e/o cittadino, anche in difficoltà, nell’ambito di tematiche universali e di grande attualità come la sostenibilità e la responsabilità nelle sue diverse declinazioni, in primis verso la natura e le altre persone”.
Il sindaco ha rimarcato l’importanza di fare rete affinché “nessuno si senta solo, soprattutto di fronte alle difficoltà e agli imprevisti che la vita riserva”. Da parte sua Passarella ha illustrato le attività che l’associazione porta avanti: coltiva la terra senza alcun intervento chimico, quindi distribuisce i prodotti, ma niente va sprecato. “Inoltre - ricorda il presidente - aiutiamo la Caritas e altre associazioni caritative”.


Adesso l’associazione sarà impegnata in attività di supporto per far diventare un vero e proprio orto quello che attualmente è il giardino delle erbe aromatiche. Per far questo servono altri volontari per assistere i ragazzi. E allora i nonni possono tornare a scuola per trasmettere conoscenze e tradizioni alle nuove generazioni.

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