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GUERRA E SOLIDARIETA'

“Servono ancora tante donazioni”

L'appello della parrocchia impegnata ad aiutare i rifugiati

“I profughi hanno perso tutto, donate ancora”

ROVIGO - “La guerra si è inferocita in questi ultimi giorni e l’attacco sta colpendo sempre di più i civili. Ecco che gli aiuti sono sempre più necessari”. A parlare è don Andrea Varliero della parrocchia di San Bortolo che anche ieri ha accolto insieme a padre Pietro, della chiesa ucraina ortodossa gli aiuti che stanno arrivando da tutto il Polesine. Quello che inizialmente è stato un movimento solidale spontaneo verso l’Ucraina e le popolazioni bombardate, è diventata in questi 15 giorni di guerra una rete di aiuti mai vista in città e in provincia. Ieri sono arrivati aiuti da Stienta, per esempio, mentre Davide Sergio Rossi, di Bandiera Gialla ha già fatto partire camion di cibo e beni di prima necessità.

“Sono partiti due pulmini carichi - racconta ancora don Andrea - e giovedì torneranno. Li portiamo fino al confine con la Polonia, poi da lì entrano in Ucraina. Continuate a donare”.

Cosa serve? “In questo momento - continua il sacerdote di San Bortolo - sta scarseggiando il cibo che non bisogna cucinare, da mangiare subito. E ancora medicinali, disinfettanti, garze, prodotti per neonati e bambini”. Cosa racconta chi torna indietro? “Purtroppo la situazione è precipitata - riporta il sacerdote - c’è un accanimento soprattutto contro i civili”.

“Tutti quelli arrivati finora - conclude don Andrea - sono arrivati per conoscenze e avevano già qualcuno per accoglierli. C’è una rete di accoglienza. Sono contento che la società Dante Alighieri si sta attivando per attivare dei corsi di italiano. L’Ulss ha attivato un ottimo programma di inserimento con tamponi all’arrivo. Molti ucraini sono stati già inseriti nella campagna vaccinale. C’è sinergia tra tutte le istituzioni”.

E rispetto alla mancanza di coordinamento commenta: “E’ vero, ma le persone hanno bisogno di rendersi partecipi a questo dramma essere presenti al dramma emotivo e non possiamo dire ‘stai al tuo posto, stai lontano’”.

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