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"Polesella, il calo demografico è legato soprattutto alla partenza di stranieri"

L'analisi sui dati del comune da parte del sindaco Raito: "Servono sviluppo e lavoro di qualità"

"Polesella, il calo demografico è legato soprattutto alla partenza di stranieri"

POLESELLA - I dati non sono un’opinione e i dati statistici degli ultimi anni, in Polesine, segnano un preoccupante calo demografico cui non si sottrae nessun comune della provincia. Il sindaco di Polesella Leonardo Raito ha effettuato, con i collaboratori dei suoi uffici comunali un’analisi sui dati ufficiali che evidenziano alcune tendenze chiare. Da 12 anni ormai il paese, che aveva superato stabilmente quota 4mila abitanti, è in calo e il calo è legato principalmente alla partenza di cittadini stranieri. Nell’ultimo anno, su un totale di 3.723 abitanti gli stranieri residenti a Polesella sono 259, pari al 7% della popolazione residente, mentre nel 2014 erano 458 e rappresentavano oltre l’11% della popolazione. I 259 residenti odierni sono provenienti da 32 paesi del mondo, con 74 romeni a rappresentare la prima etnia, seguiti da 60 cinesi, 21 marocchini e 16 nigeriani. Da registrare, tra il 2020 e il 2021 un calo netto dei cittadini cinesi, che l’anno precedente erano 122 e che, nell’anno della pandemia, hanno dato vita a un copioso fenomeno migratorio.

"Nonostante il paese venga scelto da molte giovani coppie per stabilirvisi anche per l’elevato standard dei servizi presenti che vanno dall’asilo nido a una scuola dell’infanzia paritaria a tutte le scuole del ciclo primario, medicina di gruppo, banche, poste, commercio, stazione dei treni, spazi pubblici, e svariate attività pubbliche e private, il fenomeno che si sta registrando è quello della partenza di molti stranieri - il commento di Raito - ho parlato con diverse famiglie che sono partite e hanno scelto paesi esteri dove esistono percorsi di inserimento lavorativo e di accoglienza decisamente più appetibili di quanto succede in Italia. Per i cittadini africani, ad esempio, Francia e Gran Bretagna rappresentano mete attrattive e con maggiori possibilità. Si tratta di paesi che considerano i migranti una risorsa anche in prospettiva futura. Molto spesso la partenza di queste famiglie si traduce in un impoverimento perché si tratta di famiglie integrate, con seconde generazioni che si consideravano autentici italiani. Per i cinesi, invece, ha pesato molto la situazione della pandemia. Tanti sono tornati in patria, ma trattandosi di una comunità meno espansiva, è difficile anche comprendere più a fondo le motivazioni delle scelte".

Per invertire la tendenza demografica le ricette sono chiare secondo Raito: "Sviluppo e lavoro di qualità. E' quello che stiamo cercando di ottenere con la Zls, favorendo insediamenti produttivi virtuosi, con posti di lavoro attrattivi per chi già risiede in Polesine e per chi vorrà venire ad abitarci. Credo che il lavoro sarà la chiave per trattenere i giovani, per rendere più stabili i percorsi delle famiglie, per favorire ricadute positive sul territorio e per il suo tessuto economico. Polesella oggi presenta anche delle opportunità di investimento immobiliare interessanti. La collocazione geografica e logistica è particolarmente favorevole, con Ferrara a un quarto d’ora e Rovigo a 10 minuti".

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