VOCE
L’EVENTO
02.04.2022 - 00:07
il Bo di Padova ha ospitato l'evento della Cariparo
Tre miliardi e 300 milioni. E’ questo il valore economico generato dall’azione della Fondazione Cariparo, per il territorio delle province di Padova e Rovigo, in questi primi trent’anni di attività. Ma il meglio - come si dice in questi casi - deve ancora venire.
Perché la sfida per i prossimi 30 anni è cruciale, e a indicare la strada ci ha pensato il ministro dell’Economia e della Finanze Daniele Franco, ieri ospite d’onore dell’evento per il trentennale di attività dell’ente filantropico della fu Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, celebrato nell’aula magna del palazzo del Bo: “Stare al fianco alla popolazione anziana e alle nuove povertà e migliorare il capitale umano puntando su un forte sostegno all’istruzione, dalle scuole materne all’università e fino ai dottorati di ricerca. Senza mai perdere il contatto con la dimensione locale, perché per far bene - ha sancito, intervistato nel video emozionale proiettato per l’occasione, l’ex presidente Antonio Finotti - bisogna conoscere il proprio territorio: solo chi lo conosce bene, e ha una grande rete di contatti, può essere elemento di stimolo per realizzare grandi programmi”.
Un’impostazione totalmente condivisa dall’attuale presidente della Fondazione, Gilberto Muraro, che - ringraziando i presidenti che lo hanno preceduto e i segretari generali che si sono avvicendati, dallo stesso Finotti a quello attuale, Roberto Saro - ha tracciato il bilancio dell’impegno dell’ente a favore delle due province di riferimento. In trent’anni, la Fondazione ha erogato risorse per un miliardo e 170 milioni generando valore per 3,3 miliardi, “sei volte la dotazione iniziale, raddoppiando il proprio patrimonio, che ora vale oltre due miliardi”, ha sottolineato Muraro: 15.500 i progetti sostenuti, per oltre 6mila beneficiari. Prima voce di “spesa”, il capitolo dedicato a istruzione e formazione, a cui sono stati destinati 299 milioni di euro, un quarto di tutte le erogazioni: in questo ambito rientrano anche gli “85 milioni dedicati alla creazione del polo universitario di Rovigo. Una sfida che continua, ma che ha dato un risultato eccellente: abbiamo trovato una città accogliente”. Ultimo gioiellino, “lo studentato, già tutto occupato: una mossa davvero indovinata”, ha detto Muraro.
La Fondazione, poi, ha destinato 238 milioni di euro (il 20,2% del totale) ad arte e cultura, e anche qui Rovigo ha avuto una parte rilevante. “Dei 27 milioni dedicati alle mostre, 18 hanno riguardato Rovigo, con grandi mostre e esposizioni dedicate alla storia del territorio. Entrambe ci hanno dato grandi soddisfazioni, come grande, e riconosciuta, è stata la ricaduta positiva, non solo sulla vita culturale ma anche dal punto di vista del ritorno economico, per l’intera città”. In particolare, la mostra su Kandinskij viaggia al ritmo di “cinquemila visitatori a settimana, e azzardo che a fine mostra arriveremo a 70-80mila visitatori complessivi”.
E ancora: la Fondazione ha dedicato 217 milioni ai progetti di inclusione sociale, “un impegno importante, soprattutto dopo la crisi economica del 2008”; 201 milioni alla ricerca scientifica e tecnologica; 132 milioni alla salute, di cui 75 milioni in attrezzature per le Ulss di riferimento. E attenzione: d’ora in poi l’approccio, su questo capitolo, cambierà. Non più macchinari, “perché la nostra sanità è a un ottimo livello, ma in accordo col governo regionale accompagneremo la missione di diffusione dei presidi sul territorio”.
In elenco anche 17 milioni per l’ambiente e la Protezione civile. Con un regalo finale al Polesine: la Fondazione ha infatti acquistato Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente, che - ha annunciato Muraro - “diventerà di proprietà del Parco del Delta del Po, per diventare un’aula galleggiante, realizzata con l’università di Padova, a vocazione ludica, didattica e turistica. Sarà un’attrazione a livello nazionale e internazionale”.
I saluti istituzionali sono invece stati affidati alla rettrice dell’università di Padova, padrona di casa, Daniela Mapelli; all’assessore regionale Cristiano Corazzari, che ha portato i saluti del governatore Luca Zaia; al sindaco di Padova Sergio Giordani e a quello di Rovigo Edoardo Gaffeo. “Senza la Fondazione - ha detto Gaffeo - moltissime cose sul nostro territorio non sarebbero state fatte. La sua opera è un grande stimolo per tutti noi, anche in termini progettuali”.
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