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POLIZIA DI STATO

"Sono arrivati i taser però mancano le assunzioni"

Elezione dei nuovi organismi sindacali della polizia a Rovigo

 Venerdì 8 aprile, nella Sala D’Onore della Questura di Rovigo, si è tenuto il nono congresso provinciale del Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia per l’elezione dei nuovi organismi statutari della struttura provinciale di Rovigo.

I lavori congressuali sono stati preceduti da un incontro pubblico con la relazione del  Segretario Generale Provinciale Roberto Traina sul tema: “Il Siulp per le sfide del futuro. Dai diritti dei colleghi alla Sicurezza dei cittadini” al quale hanno preso parte il Prefetto di Rovigo Clemente di Nuzzo, il Questore di Rovigo Giovanni Battista Scali, il Segretario Generale Cisl di Padova e Rovigo,  Samuel Scavazzin,  con l’intervento conclusivo del Segretario Generale Nazionale Siulp Felice Romano.

Al termine è seguita l’elezione dei nuovi organismi provinciali che ha visto rieleggere quale segretario generale provinciale Roberto Traina,  al quale i congressisti hanno chiesto di rimanere al vertice del gruppo rodigino del primo Sindacato di Polizia per garantire la continuità nella tutela dei diritti della categoria.

Accanto a Roberto Traina, grazie agli eccellenti risultati ottenuti nello scorso mandato congressuale, che hanno registrato un costante rafforzamento della consistenza associativa, eloquente indicatore dell’ottimo lavoro fatto dall’intero gruppo dirigente del Siulp polesano, i delegati al congresso hanno riconfermato anche l’intero gruppo di componenti della Segreteria Provinciale, che da oggi quindi sarà nuovamente chiamata al ruolo di responsabilità che discende dal rappresentare le lavoratrici ed i lavoratori della Polizia di Stato attraverso le turbolenze di una prospettiva socio economica di medio periodo per affrontare la quale sarà richiesta una ancor maggiore capacità di interlocuzione con le Istituzioni e la società civile.

Numerosi i punti che sono stati toccati dal segretario provinciale nel corso della propria relazione. Tra questi, le carenze in organico, che rischiano di aggravarsi a seguito di una imminente ondata di pensionamenti. "Nei prossimi anni, entro il 2030 - spiega Traina - si prevede che lasceranno il servizio attivo all’incirca 40 mila operatori. Non è da ieri che il Siulp lo va dicendo. E nessuno lo ha potuto smentire, posto che i dati sono stati forniti dal Dipartimento della PPubblica sicurezza. Se ne andranno, infatti, tutti quelli assunti nel decennio compreso tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, che raggiungeranno la fatidica soglia del limite di età ordinamentale. Non esiste ancora un piano elaborato per riuscire a ripianare il turn over".

Altra questione evidenziata è stata quella della difficile situazione di molte specialità, come, per esempio, la polizia stradale. "Infatti - ha proseguito il segretario uscente e riconfermato - la Polizia Stradale della nostra provincia riesce molto raramente ad esprimere pattuglie sulla viabilità ordinaria, anche perché spesso chiamata a supplire l’eventuale mancanza di pattuglie in autostrada. La sezione rispetto l’organico previsto dai decreti delegati del 1989 è in deficit di 19 unità, il Distaccamento di Adria rispetto ai 19 previsti ne conta solamente 8, il Distaccamento di Badia Polesine, che si occupa solamente della vigilanza autostradale della A31, nonostante nei piani del Ministero da anni sia stato riclassificato a Sottosezione, continua, per assurdo, a mantenere numeri assolutamente inadeguati; così come la Sottosezione autostradale A13 che rispetto alle 43 unità previste ne annovera solamente 29".

Infine, un passaggio anche dedicato alle dotazioni in arrivo ai poliziotti, o che comunque il sindacato ritiene necessario introdurre. "Non solo le bodycam, a cui sopra si è fatto cenno, utili tra l’altro anche ad evitare fantasiose ricostruzioni dei fatti ed altrettanto infondate accuse nei confronti degli operatori delle forze dell’ordine, o lo spray al capsicum, che non è invero risultato risolutivo quando è stato necessario intervenire in presenza di soggetti in stato psicofisico alterato, insensibili alla sostanza irritante. E’ finalmente partita la fase di formazione per l’utilizzo del taser, che dovrebbe consentire di eliminare il rischio del contatto diretto con l’antagonista fuori controllo, inibendone la furia il tempo necessario a contenerlo, salvaguardando così sia l’incolumità dell’interessato che quella degli operatori".

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