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Lendinara

Perolari, si fermano i lavori: braccio di ferro Comune-azienda

La ditta chiede anche 150mila euro di risarcimento, il municipio pronto a contestare il contratto.

Perolari, si fermano i lavori: braccio di ferro Comune-azienda

Si fermano i lavori allo stadio.

LENDINARA - Polemica sui social per una presunta irregolarità nella costruzione della nuova tribuna del campo da calcio di via Perolari.

Gino Zatta, assessore ai Lavori Pubblici, ha voluto rispondere ai messaggi di richiesta di informazioni affermando “l’idoneità della capacità portante della struttura come da lettera agli atti degli Uffici, acquisita dal Rup in data 20 dicembre 2021 a firma del direttore dei lavori, del progettista delle strutture e dal collaudatore”. La questione, tuttavia, appare più complessa, come precisa ulteriormente l’assessore: “Il 27 dicembre il Rup ha quindi invitato le imprese ad attivarsi celermente per la ripresa dei lavori e, con l’ultimazione della struttura in ferro in data 25 febbraio, le imprese senza motivo non si sono più presentate in cantiere. La scorsa settimana il Responsabile unico del procedimento ha imposto alle imprese la ripresa immediata dei lavori. Ma in data 21 marzo 2022 le imprese hanno inviato al Comune una lettera con cui chiedono il riconoscimento dei maggiori oneri esecutivi e risarcimento dei danni per sospensioni delle attività di cantiere per una somma indicativa di circa 150mila euro. Il Rup ha rigettato le richieste e ha imposto la ripresa immediata dei lavori. Il termine contrattualizzato indicativamente è per fine di questo mese. Quali possibili scenari, o le ditte riprendono i lavori e consegnano l’opera ultimata e le riserve presentate saranno discusse a tempo debito davanti al giudice a meno che il Rup non raggiunga un accordo prima, oppure sarà prevista la risoluzione del contratto per inadempimento con richiesta delle penali alle imprese ed ultimazione dei rimanenti lavori (non molti) con un affidamento ad altre imprese”.

Un cantiere certamente poco fortunato, dal momento che già nel 2020 la ditta che aveva vinto l’appalto per l’esecuzione del primo stralcio alla fine del 2019, la ditta Pro Edil srl di Milano, dopo l’abbattimento della precedente tribuna, aveva comunicato l’impossibilità di far fronte agli adempimenti, abbandonando il cantiere in via definitiva il 18 febbraio, quando era stata disposta la risoluzione in danno all’appaltatore. Il 16 marzo erano poi stati eseguiti gli adempimenti burocratici contattando la seconda ditta in graduatoria, la Rti tra Atheste Costruzioni srl e Marchetto Srl di Este, alla quale erano stati assegnati i lavori il 7 maggio.

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