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Lavoro

“Ragazzi, senza sacrifici è finita”

“Appena arrivano vorrebbero già la paga completa e chiedono di non lavorare 40 ore settimanali”

“Ragazzi, senza sacrifici è finita”

ROVIGO - Con il boom dei lavori per il settore dell'edilizia, spinti dal bonus 110%, e con i cantieri aperti ovunque, uno dei settori che più sta soffrendo la carenza di manodopera è quello dell'impiantistica. Mancano lavoratori specializzati e le aziende cariche di commesse fanno i salti mortali per trovarli. Spesso, però, invano. E allora c'è chi ha deciso che, in assenza di lavoratori specializzati "pronto uso", se li forma da sé. E’ il caso della Ditta Belletti, specializzata nell'installazione e manutenzione di caldaie e impianti di condizionamento per le zone di Rovigo, Ferrara, Padova e Legnago. Ce lo racconta Orlando Belletti.

Il lavoro c'è ma manca la manodopera specializzata. È vero?

"Esatto, é così. Noi siamo una azienda che si occupa di installazione e manutenzione di caldaie e condizionatori, quindi un settore specifico dell'impiantistica ed è da prima del Covid, parliamo del 2019, che cerchiamo personale da inserire nell'azienda. Chiaramente cercavamo personale che avesse almeno fatto il percorso base per svolgere questo lavoro. Ma non abbiamo ancora trovato lavoratori disponibili. Le figure che esistono e sono già formate generalmente lavorano già per una ditta e non si spostano".

Quindi, come avete fatto?

“Visto che i lavoratori già formati disponibili non esistono, abbiamo aperto agli apprendisti. Devo dire, comunque, che anche qua abbiamo avuto delle difficoltà".

Perché?

“Perché è un ambito che nell'immaginario collettivo è rappresentato come qualcosa che comporta tanta fatica e poca soddisfazione. Ma in realtà non è vero. Questo modello ormai è superato. So che anche le altre ditte stanno riscontrando le nostre stesse difficoltà. Manca coscienza da parte dei giovani che questo tipo di lavoro è un lavoro nel quale bisogna investire tempo nella formazione che comunque non è gratuita, viene retribuita. Ma molti giovani arrivano e vorrebbero già la paga completa e totale da subito. Inoltre non vogliono lavorare 40 ore settimanali. Manca lo spirito, la voglia di investimento su se stessi. Nessuno, quando arriva al colloquio, mi chiede cosa preveda il percorso ma solo quali saranno l'orario e la paga. Tutto il resto sembra che sia accessorio. È un vero peccato, oggi bisogna puntare sulla professionalizzazione. Perché una volta che hai la formazione trovi lavoro. Assicurato".

Ma poi, alla fine, qualche apprendista lo avete trovato?

"Sì. Noi cerchiamo di formare tecnici che abbiano competenza sulle caldaie di oggi, che sono nuove tecnologie, ci sono caldaie ibride o elettriche non sono più le caldaie di una volta e per seguire queste cose serve un approfondimento tecnico. Non basta fare, come una volta, i garzoni da un idraulico. Oggi comunque abbiamo cinque apprendisti dei quali due da qualche anno. Gli altri tre sono recentissimi. Abbiamo anche una ragazza, non abbiamo preclusioni per nessuno. Le abbiamo spiegato che è un lavoro impegnativo fisicamente ma lei ha detto che la cosa non la spaventa e sta davvero ottenendo ottimi risultati. Basta la buona volontà".

Quale soluzione per il futuro? Servono corsi scolastici dedicati?

“In realtà i corsi scolastici ci sono, ma sono poco gettonati. Abbiamo avuto in tirocinio quello che credo essere l'unico iscritto al corso negli ultimi anni. Ed era anche molto bravo. Io penso che le aziende dovrebbero fare come noi, e investire sulla formazione di nuovi lavoratori e poi penso che bisognerebbe parlare più chiaro ai giovani: ci sono molti lavori richiesti in questo momento storico dove trovi impiego subito, ma sono lavori per i quali servono grande specializzazione e formazione. Dovete investire su quello. E poi il lavoro non ve lo toglie più nessuno".

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