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LA STORIA

Mamma partorisce tre gemelli

Grande sorpresa in Polesine per la lieta notizia. “Un passo alla volta, il segreto per gestire i nuovi arrivati”

"Sono tre gemelli". E la famiglia scoppia in lacrime di gioia

Silvia, Mirko, Beatrice e i tre gemellini al momento del ritorno a casa

FRATTA POLESINE - Dante, Pietro e Noemi: sono i tre gemelli che hanno riempito di gioia mamma Silvia, papà Mirko e la loro figlia maggiore, Beatrice, di 3 anni. “Eravamo insieme quando ci hanno detto che sarebbero stati tre gemelli, ho pianto tantissimo” racconta Silvia Rossin, 37 anni, mamma polesana da record.

Lei è di Bagnolo di Po, il compagno Mirko Gambalunga di Fratta Polesine, dove hanno deciso di abitare. “Già avevamo faticato per avere Beatrice - ricorda Silvia - e lo stesso è stato per questa seconda gravidanza, che cercavamo fortemente da un anno e mezzo, arrivata grazie a una semplice stimolazione ovarica”.

Ma dal sapere di essere incinta al fatto di portare in grembo tre gemellini, è stata una vera e propria sorpresa. “Subito dai primi esami del sangue il valore delle Beta era altissimo e il medico aveva prospettato la possibilità che non fosse un solo bimbo - prosegue Silvia - poi ci hanno detto che sarebbero stati tre, ma che due di loro probabilmente non sarebbero riusciti a sopravvivere, e si sarebbero riassorbiti. Ma alla visita successiva, erano tutti e tre lì. Ricordo di aver pianto tantissimo per la preoccupazione della gravidanza, la speranza è che potesse andare tutto per il meglio”.

Intanto le settimane passavano, la pancia cresceva e la gravidanza proseguiva nel modo corretto. “Solo gli ultimi dieci giorni ho iniziato a faticare, la pressione era alta, facevo fatica a camminare e avevo sempre il fiatone - ricorda la neomamma - ero stanca, a sette mesi e mezzo è come se fossi stata in nove mesi. E alla fine i medici hanno deciso di farmi partorire, anticipando di qualche giorno, esattamente a 33 settimane”. Il parto è andato bene e sono arrivati i tre frugoletti: Dante di 1,8 chili, Pietro di 1,5 e Noemi, la più piccina, di 1,1 chilogrammi. “Adesso i due più piccoli hanno recuperato alla grande, crescendo pure più di Dante - sorride Silvia - sono nati il 14 marzo, ma li abbiamo portati a casa il 15 aprile. Sono rimasti un mese in ospedale poiché prematuri, li hanno aiutati un po’ con l’ossigeno e nelle prime fasi di crescita”.

Alla fine ad accoglierli a Fratta anche la piccola Beatrice. “Lei a casa è molto brava, vuole aiutare, persino troppo - racconta mamma Silvia - e diciamo che l’arrivo dei tre gemelli le pesa soprattutto quando siamo in giro, quando ci fermano le persone che, giustamente, ci chiedono sempre le stesse cose. Una cosa che annoia Beatrice, ma che le passa subito appena torniamo a casa”.

Il tran-tran familiare è evidentemente cambiato, ma Silvia e Mirko, dopo la gestione “ordinaria” dei tre piccoli, sono tutti per Beatrice. “Ogni momento libero è per lei, e fortunatamente i tre gemellini sono bravi” conferma mamma Silvia. Un impegno quotidiano importante, ma pure economicamente dispendioso. “Sono in disoccupazione dal marzo 2021 - spiega - ho lavorato come commessa fino a novembre del 2020, poi qualche mese di cassa integrazione e alla fine il licenziamento. Diciamo che manca un supporto per situazioni come questa, a partire banalmente dal latte, che non riesco a dare ai tre piccoli e che è molto costoso, poiché specifico per i bimbi prematuri. Stessa cosa per i pannolini. L’unico aiuto è la possibilità di poter scaricare parte dei costi nella dichiarazione dei redditi, e le visite in esenzione sempre per il fatto che i piccoli sono nati prematuri”. Ma non è stato certo questo a scoraggiare Silvia e Mirko: “Quando ci chiedevano ‘Ma come farete a gestire tre bimbi?’ abbiamo sempre risposto ‘Un passo alla volta’”. Un passo benedetto per una famiglia che è un inno alla speranza.

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